Missioni Consolata - Marzo 2002

C olonia francese dalla fine del seco- lo XIX , la Costa d’Avorio ottenne l’in- dipendenza nel 1960. La stabilità poli- tica, garantita all’autoritarismo pater- nalista del presidente Félix Houphouët- Boigny, e la manodopera a buon mer- cato attirarono nel paese gli investi- menti internazionali, procurando una crescita economica pari quasi al 10% annuo. Ma a partire dal 1979, tale cre- scita fu azzerata dalla recessione del- l’Occidente: il debito estero fu quadru- plicato, siccità e calo dei prezzi dei pro- dotti di esportazione (cacao, caffè, cotone, zucchero...) aggravarono la cri- si economica del paese. Gli «aggiustamenti strutturali» im- posti dal Fondo monetario per raddriz- zare la situazione appannarono la figu- ra del presidente, che nel 1990 aprì la strada alla democrazia pluralistica. Nel 1993, la morte di Boigny (88 an- ni, 33 di potere incontrastato) innescò la lotta per la successione. Lo sostituì il presidente dell’Assemblea nazionale, Henri Konan-Bédié, che costrinse il con- tendente, il primo ministro Alassane Ouattara, a dare le dimissioni. Passato all’opposizione, questi fondò il Rag- gruppamento dei repubblicani (Rdr), ap- poggiandosi a musulmani e stranieri. Ma le elezioni presidenziali del 1995, boi- cottate dall’opposizione, furono stra- vinte da Bédié, che, per mettere del tut- to fuori il suo rivale, fece una legge, poi inserita nella costituzione e approvata con referendum, che dichiarava ineleg- gibile alla presidenza chi non avesse en- trambi i genitori di origine avoriana. N ato nel nord della Costa d’Avorio (1942), ma da un capo tradiziona- le dell’Alto Volta (oggi Burkina Faso), Ouattara trascorse la giovinezza nel paese paterno, studiò negli Usa e lavorò nel Fmi come voltaico, finché riapparve sulla scena politica avoriana nel 1982. I suoi avversari lo dicono «venuto non si sa da dove»; ma lui sostiene che gli si nega la candidatura alla presidenza «perché musulmano e uomo del nord». Nelle varie tornate elettorali (presi- denziali, parlamentari e municipali), lo sventolio della bandiera dell’«avoria- nità» da parte dei politici continuò a esasperare le tensioni, provocando scontri etnici e religiosi: tra il 1999 e il 2000 si sono avute oltre 300 vittime, senza contare il danno economico cau- sato dalla fuga di decine di migliaia di lavoratori stranieri. In tale contesto, nel natale 1999, avvenne il colpo di stato militare, in cui il generale Guéi s’impo- se come garante dell’ordine. Salutato da Ouattara e compagni come «una rivolu- zione dei garofani», tale evento aggravò i disordini, rischiando di sfociare in guerra civile. A lle elezioni presidenziali dell’otto- bre 2000, boicottate dall’opposi- zione, Guéi si dichiarò vincitore, ma le LOTTE DI SUCCESSIONE Storia

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