Missioni Consolata - Febbraio 2002

MISSIONI CONSOLATA 64 FEBBRAIO 2002 16 FEBBRAIO appuntamento con il beato Allamano di Giovanni Tebaldi (*) P adre Umberto Costa, uno dei primi missionari della Conso- lata, morto a soli 33 anni, ri- porta una confidenza del fondatore, il beato Giuseppe Allamano: «È un poco che non ci vediamo più, per- ché ho avuto unmalessere chemi ha costretto a star chiuso in camera, ep- pure il mondo è andato avanti sen- za di me, l’Istituto è andato bene senza di me. In questi casi si medita, ed io homeditato come non v’è nes- suno necessario; quando un’opera è di Dio, egli la fa procedere senza bi- sogno di alcuno». Poche parole per cogliere dalla sua stessa voce una personalità sen- za finzione, temperata all’ombra dei vigneti di Castelnuovo d’Asti, pic- colo centro agricolo, dove religione e onestà si fondevano in una stessa liturgia di vita e di mor- te, e i rintocchi dell’ A- veMaria scandivano le ore della fatica e del ri- poso rincorrendosi su e giù per le colline, lungo i filari di viti. A Castelnuovo Giu- seppe Allamano nasce nel 1851 e conclude la vita a Torino nel 1926 presso il santuario della Consolata, di cui è stato rettore per 46 anni. Il santuario, ampliato e ristrutturato, è uno dei suoi capolavori. A TU PER TU CON LEONE XIII Terminati i lavori d’ampliamento del santuario della Consolata, l’Al- lamano si concede un intermezzo sulle strade d’Italia (dicembre 1887 - gennaio 1888), seguendo l’itinera- rio noto ai pellegrini di tutta Euro- pa: Milano, Padova, Bologna, Lo- reto, Assisi, Roma, Pompei, Pisa, Firenze, Genova. Dal finestrino del treno a vapore, dalle tranvie e dai calessi l’Allamano scopre per la pri- ma volta la penisola, ma non lascia alcuna descrizione del paesaggio, commento o riflessione. Il suo è un pellegrinaggio esplorativo attraver- so una rete di santuari, dove la gen- te accorre a pregare, piangere, chie- dere grazie, come alla Consolata. L’occasione per uscire da Torino gli viene offerta dai festeggiamenti che tutto il mondo tributa al ponte- fice Leone XIII (1810-1903) nel 50° della sua ordinazione sacerdotale, il 1° gennaio 1888. Eletto papa all’età di 68 anni, quasi a conclusione di u- na vita intensa di lavoro, il pontifi- cato di Leone XIII non è, come le previsioni l’hanno preconizza- to, di transizione, ma d’in- contenibile dinamismo e in- novazione. La chiesa, per 40 anni con- dizionata all’interno da una mentalità conservatrice e, all’esterno, da leggi restrit- tive fatte eseguire con me- todi violenti e giacobini, si muove ora su un nuovo versante: domina lo spi- rito di concordia e dia- logo con tutte le realtà che popolano il vasto o- rizzonte del cristianesi- mo. Il 16 febbraio 1926, «dies natalis» del beato Giuseppe Allamano, fa parte della storia dei missionari e missionarie della Consolata, e non solo. È però «curioso» notare come il loro Istituto sia stato fondato da un uomo che sapeva ridimensionarsi, relativizzare, attendere. Con lui c’era Giacomo Camisassa, l’amico insostituibile. ASPETTANDO LE ROSE Disegno di Fabio Bodi.

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