Missioni Consolata - Febbraio 2002
MISSIONI CONSOLATA 6 FEBBRAIO 2002 Anna, 98 anni... Cari missionari, la vostra rivista, letta in fa- miglia da moltissimi anni, è sempre graditissima. La mamma Anna, di 98 anni, fisicamente invalida, ma lucidissima, vi legge tutti i mesi e prega... Ci piace il vostro dialo- go e la vostra apertura: da- te spazio a tutti con rispet- to e comprensione, ma senza connivenza. Alberta Popoli Parma Signora Alberta, chieda a mamma Anna di prega- re un po’ anche per noi. Chi è imbecille? Egregio direttore, sono nauseato dalla rivi- sta, la quale potrebbe an- che essere buona se non fosse che, da anni, è diven- tata odiatrice dell’occiden- te ricco. È ora che la smet- tiate di seminare odio e vi decidiate a dire chiaro che i popoli dell’Africa, indi- pendenti da molti anni, e del Sudamerica devono rimboccarsi le maniche e tirarsi fuori dalla melma in cui li costringono i loro governanti. Queste nazioni stavano meglio quando erano co- lonie «sfruttate». Logica- mente, oltre a rimboccarsi le maniche, devono avere l’aiuto delle nazioni «ric- che» dell’Europa e degli «odiati» Stati Uniti. Pur riconoscendo che tanti co- lonizzatori hanno com- messo abusi e uccisioni, mi sa indicare lei, diretto- re, dove ciò non sia avve- nuto, non avvenga e non avverrà? Tralascio l’argomento «crociate», «compiute in nome di Cristo» da crimi- nali «cattolici». Però mi fanno anche sorridere le continue «scuse» del pa- pa. C’è mai stata una scu- sa da parte degli «altri» per gli infiniti massacri di cattolici? Perché non alza- te la voce (avete forse pau- ra?) contro Arabia Saudi- ta, Sudan, Cina, ecc., na- zioni dove è vietata o ostacolata la pratica reli- giosa cattolica, quando non perseguitata? Invece difendete l’inva- sione in Italia di milioni di musulmani ed altri, che fo- raggiate, pur senza avve- dervi (o fate finta!). Così essi prendono sempre più piede, diffondendo le loro pseudo religioni, che di fe- de non hanno nulla, essen- do atti di fanatismo. Quello che non riesco a capire è che voi, preti, an- date anche in missione per diffondere la fede di Cri- sto, e intanto difendete gli «invasori», vi mischiate con loro senza rendervi conto (sarà poi vero?) che, invece di convertirli, fate sì che moltissimi cat- tolici abiurino la loro fede per passare all’altra spon- da. Bravi! Io non sono un senza- Dio, anzi! Provengo da u- na famiglia nella quale i genitori hanno allevato me e sette fratelli nella fe- de di Cristo più schietta; sono nipote di un grande prete salesiano; sono fra- tello di una missionaria in Burundi, fino a quando i miserabili governanti di turno (africani, non euro- pei o statunitensi!) l’han- no cacciata con altre suore e preti; sono papà di una suora salesiana, da tanti anni in Africa. Pertanto non sono un mangiapreti. Sono uno che ritiene, come diceva Totò, che «o- gni limite ha una pazien- za»! Non si possono solo e sempre scrivere accuse pesanti e gratuite, oppure fare di ogni erba un fascio contro i «potenti» e i «ric- chi», imputando loro ogni responsabilità nelle loro ex colonie. Molti «padro- ni» africani e sudamerica- ni, quando non sono diso- nesti e criminali, sono quanto meno inetti e, quindi, non meritevoli dei posti che occupano. Invece di propagandare (la vostra è spesso propa- ganda) le religioni di altri popoli, dovreste diffonde- re unicamente la nostra re- ligione, la sola e vera reli- gione! Qualora lei, diret- tore, contestasse tale affermazione, farebbe me- glio a spretarsi! Quando mai gli altri hanno parlato (non dico bene, ma semplicemente parlato) della fede cattoli- ca? Siamo solo noi gli uni- ci imbecilli, al pari di chi vede l’erba del vicino più verde della sua? Mi pare che il vangelo non insegni a «vendersi» o a «leccare» i nostri «concorrenti»! Aiutare i popoli è un do- vere di noi cattolici (non semplicemente cristiani), ma alla tassativa condizio- ne di non farci turlupinare o sedurre dalle loro cre- denze (non fedi). Vi siete forse fatti preti per imbo- scarvi e trovare una como- da sistemazione? Gli unici fratelli (a parte quelli di sangue) sono i cattolici: tutti gli altri possono esse- re dei «bisognosi», merite- voli di aiuto e basta! Avrei ancora tanto da dire (immigrazione di fa- rabutti, sfruttatori, prosti- tute), ma smetto ben sa- pendo che lei, da bravo prete, cestinerà schifato la presente lettera; oppure, nel migliore dei casi, mi ri- sponderà con arroganza e disprezzo. Però ancora una do- manda: perché, nonostan- te tutte le cattiverie gratui- te che dite a riguardo dei paesi ricchi, accettate (ec- come!) le elemosine degli stessi e non le respingete al mittente? Io credo di sa- perlo: perché gli aiuti (fos- sero anche di satana) sono sempre bene accetti! Lettera firmata Torino I missionari non ricevo- no offerte dai «ricchi», ma da «quelli che sono poveri davanti a Dio». ( Mt 5, 7 )... E sorridere di fronte ai mea culpa del papa non ci pare un bel sorriso. CCP 33.40.51.35 Cari missionari, quando posso, cerco di fa- re qualche offerta per i vo- stri interventi nei paesi bi- sognosi. Le offerte potreb- bero essere maggiori, se ci fosse il numero di un con- to corrente Onlus, in mo- do da detrarre l’importo dalla dichiarazione dei redditi, rendendo così la cifra a mia disposizione maggiore. Alberto Ramagno M. Roma Il conto corrente posta- le è 33.40.51.35 (per altre informazioni, si veda l’ul- tima pagina della rivista). Ringraziamo il signor Al- berto e quanti sostengo- no l’opera dei missionari. «MISSIONI CONSOLATA» NON PUBBLICHERÀ più lettere anonime, per non sottrarre spazio a quelle firmate. Ringraziamo i lettori che scrivono e li invitiamo a maggiore brevità.
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