Missioni Consolata - Febbraio 2002
L’ESODO DI UN POPOLO Quale domani per l’Armenia? È una domanda che sorge naturale girando per le strade semideserte di Erevan. Il futuro di un paese dipende dai suoi abitanti. Ma gli armeni se ne stanno andando: preferiscono spendere il proprio talento ed energia all’estero, piuttosto che in patria. E poi è difficile vivere spalla a spalla con l’Azerbaigian e la Georgia. ARMENIA «reportage» da un paese dal futuro incerto di Biancamaria Balestra I l jumbo che mi portava a Ere- van, capitale dell’Armenia, era quasi vuoto: solo una ventina di passeggeri, spaparanzati negli spa- ziosi saloni. «Bella idea utilizzare un aereo così grande per un pugno di viaggiatori!» mi dicevo. Ma, al ritorno, mi sono ricreduta sulle capacità commerciali delle li- nee aeree armene: lo stesso jumbo , arrivato a Erevan vuoto, ripartiva quasi pieno. Al check in (che mi a- spettavo di fare in tutta tranquillità) c’era una calca incredibile: gruppi di amici e amiche, famiglie, bambi- ni, passeggini, pacchi, baci, abbrac- ci, sospiri. Si andava a Francoforte. Ma per i più non era quella la de- stinazione finale. A Francoforte, in- fatti, c’erano due impiegati della compagnia che indirizzavano i pas- seggeri, appena sbarcati, verso gli aerei in partenza per Los Angeles, Detroit e altre località americane... SENZA SPERANZA La ragazza, seduta accanto a me du- rante il volo, andava a Los Angeles. Vi si trasferiva definitivamente per vivere col marito statunitense, spo- sato da poco. Un passo importante. Sembrava tranquilla e sicura della scelta. D’altra parte, cosa avrebbe potu- to fare a Erevan con la sua laurea in lingue straniere? MUSEI DESERTI Così ho potuto constatare un fe- nomeno iniziato all’indomani della fine dell’URSS e dell’apertura delle frontiere: l’Armenia si sta svuotan- do. Di questo passo, chi rimarrà a
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