Missioni Consolata - Febbraio 2002

ARGENTINA impressioni da un paese nella bufera I l Boeing 747 della Aerolineas Argentinas mi depone sull'ae- roporto Ezeiza di Buenos Ai- res. Sono le 7 del mattino e ho l'im- pressione di atterrare sul mare. U- na coltre di nebbia, infatti, ricopre tutta l'estensione della pista. Non fa freddo, perché l'inverno non è an- cora iniziato. Immenso paese, 35 milioni di abitanti. Incontro una so- cietà nuova, uscita da un lungo pe- riodo di dittatura e totalitarismo, in marcia verso un ideale di democra- zia che fatica (come ovunque) a sta- bilizzarsi. La struttura della società è chiaramente diversificata. Buenos Aires, la capitale, è abita- ta dai «portenos» (immigrati euro- pei e i loro discendenti) media- mente borghesi, ma essa è anche ac- cerchiata da tante «villas miseria», vere baraccopoli costruite con la- miere e cartoni. Vi trovano rifugio i più disgraziati, provenienti da o- gni parte, alla ricerca di un benes- sere sempre lontano. L'interno, dis- seminato di aborigeni e creoli, è completamente differente: nati da questa terra, conservano la loro cul- tura tradizionale che fa fatica a coa- bitare con quella dei «gringos» ori- ginari dell'Europa. UN «MATE» INDIGESTO di Jean Paré Buenos Aires: donna di Plaza de Maio... con i suoi desaparecidos . In dicembre la piazza è stata teatro di drammatiche manifestazioni sociali. Povertà e ricchezza, tristezza e gioia, speranza e paura del futuro... Un intreccio che colpisce chi visita il «gigante buono» sudamericano. Ma la miseria può diventare «cattiveria».

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