Missioni Consolata - Febbraio 2002
48 FEBBRAIO 2002 CONSOLATA MI SS IONI S ITI INTERNAZIONALI : - www.rawa.org è il sito dell’«Associazione rivoluzionaria delle donne af- ghane», nata a Kabul nel 1977 - www.9-11peace.org è un sito pacifista statunitense; 9-11 stanno ad indicare la data dell’11 settembre 2001 - www.thenation.com sito dell'omonima rivista, per trovare un'informazione sta- tunitense meno schierata con il potere - www.amnesty.org il sito di Amnesty international - www.landmineaction.org il sito delle organizzazioni che si battono contro la pro- duzione delle mine antiuomo - www.un.org il sito delle Nazioni Unite. S ITI ITALIANI : - www.emergency.it il sito dell’organizzazione umanitaria italiana fondata nel 1994 dal chirurgo Gino Strada - www.unimondo.org sito di Trento, con moltissime informazioni sulle princi- pali tematiche mondiali, dal debito alla globalizzazione - www.warnews.it sito che informa sui conflitti nei vari paesi del mondo, molto facile da utilizzare - www.peacelink.it storico sito italiano sulle tematiche della pace - www.nonluoghi.it sito per un giornalismo critico, tra fatti, idee e utopia - www.lunaria.org sito su volontariato internazionale, immigrazione, razzi- smo. - Chalmers Johnson, « Gli ultimi giorni dell'impero ame- ricano. I contraccolpi della politica estera ed economica dell'ultima grande potenza », Garzanti, Milano 2001 (l'au- tore è un professore statunitense) - Franco Fornari, « Psicoanalisi e cultura della pace », Edi- zioni Cultura della pace, Fiesole (l'autore è uno psicana- lista italiano, scomparso qualche anno fa) - Samuel P. Huntington, « Lo scontro delle civiltà e il nuo- vo ordine mondiale », Garzanti, Milano 2001 (il libro so- stiene la diversità tra la cultura occidentale e quella isla- mica, nonché l’inevitabilità dello scontro) - Noam Chomsky, « Egemonia americana e "stati fuori- legge" », Edizioni Dedalo 2001 (l’autore è un professore statunitense del M.I.T. di Boston) - Noam Chomsky, « 11 settembre. Le ragioni di chi? », Marco Tropea Editore 2001 - Gore Vidal, « La fine della libertà », Fazzi Editore 2001 (l’autore è uno scrittore statunitense) - Ahmed Rashid, « Talebani », Feltrinelli, Milano 2001 - Giulietto Chiesa/Vauro, « Afghanistan anno zero », Gue- rini e Associati, Milano 2001 - Ana Tortajada, « Il grido invisibile. La vita negata delle donne afghane », Sperling & Kupfer, Milano 2001 - AA.VV ., « No Global. Gli inganni della globalizzazione sulla povertà, sull’ambiente e sul debito », Zelig Editore, Milano 2001 - Gino Strada, « Pappagalli verdi », Feltrinelli, Milano 1999 (un medico davanti ai disastri della guerra). Cliccando su... (alcuni siti internet) Bibliografia essenziale e flash, mentre viene subissata di domande. La circondano altre ra- gazze dell’organizzazione, di tutte le età e di tutti i ceti sociali, mentre nei corridoi scorrazzano ragazzine euforiche per la presenza insperata di tanti stranieri. Che cosa chiede l’Organizzazio- ne delle donne afghane alle Nazio- ni Unite? «Innanzitutto il ricono- scimento del diritto all’istruzione, al lavoro e ad altri diritti sociali. E poi la partecipazione delle donne alle scelte politiche del paese per- ché senza la nostra presenza nessu- no rappresenterà le donne» ri- sponde. Soraja domanda anche una partecipazione alle trattative per la formazione di un futuro go- verno dell’Afghanistan, anche se Francisc Vendrell, l’inviato delle Nazioni Unite (a Kabul per con- sultazioni), non l’ha chiamata. E per questo la donna domanda alla stampa internazionale di farsi in- terprete e portavoce di tale richie- sta. Avanzata per altro anche da al- tre organizzazioni di donne, che operano soprattutto fra i profughi, ma con le quali Soraja dice di non avere sfortunatamente alcun con- tatto. N on c’è dubbio che in Afgha- nistan i profughi e le orga- nizzazioni di donne siano espressione di una società vitale, in grado di giocare un ruolo fonda- mentale e insostituibile nel futuro del paese. Ma, ancora una volta, su- scitano la reazione stizzita dei nuovi vincitori che pure, al loro arrivo a Kabul, hanno fatto promesse anche alle donne. «Noi non vogliamo solo speranze, combatteremo per i nostri diritti. Per 10 anni abbiamo lottato contro i talebani, abbiamo rischiato la vita per insegnare alle bambine a leggere e scrivere, in precarie scuo- le clandestine alla periferia di Kabul. Non molleremo certo ora!». (*) D AVIDE C ASALI è nato a Torino nel 1974. Fotografo freelance , ha fatto reportages su Sudan, Kenya, Kosovo, Perù, Colombia, Messico, Pakistan, Afghanistan, pubblicati da varie testate ( la Repubblica, L’Unità, il Manifesto, Liberazione, La Stampa, Nigrizia, Missione Oggi, Missioni Consolata ecc.). Ogni tanto, come dimostra questo dossier , si cimenta anche con la scrittura, ma alla penna e ai tasti del computer dice di preferire la macchina fotografica.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=