Missioni Consolata - Febbraio 2002
cesi, i sacerdoti si mantengono con le offerte delle messe e degli altri sa- cramenti. E pare che ci stiano riu- scendo. «Gli unici che versano an- cora qualcosa per la diocesi - preci- sa il vescovo - sono i tre missionari fidei donum di Torino». La diocesi di Zé Doca è stata di- menticata anche dai missionari del- la Consolata? No. Il nostro Istituto versa ogni an- no 50 mila dollari per la formazione dei seminaristi. E proprio dal seminario sono ve- nute le migliori consolazioni per il vescovo. All’inizio del suo aposto- lato a Zé Doca non poteva contare su alcun sacerdote del luogo. Oggi sono sette, con un discreto numero di studenti nel seminario maggiore di São Luis. I TEMPI SONO CAMBIATI «C’era una volta la chiesa brasi- liana» afferma oggi qualcuno, non nascondendo la propria delusione. La chiesa del coraggio, della denun- cia delle ingiustizie sociali, la chiesa dei vescovi Mathias Schmidt, Hel- der Camara, Paulo Arns, Luciano Mendes, Ivo e Aloisio Lorscheider, Aldo Mongiano... Figure coraggio- se, profetiche, oggi defunte o ritira- te, mentre i successori sono diversi. Dom Walmir, come giudica l’o- dierna chiesa brasiliana? Rispetto a 30-40 anni fa il paese è più democratico. I movimenti di lotta so- ciopolitica contro il governo si sono sciolti, perché sono mutate le situa- zioni. Oggi i lavoratori, più che con lo stato, devono fare i conti con la globalizzazione, le transnazionali... Però il governo c’entra, perché può schierarsi o da una parte o dal- l’altra. E la chiesa deve schierarsi con i de- boli. Credo che lo stia facendo. I pro- feti ci sono ancora. Per esempio? In occasione dei 500 anni della sco- perta del Brasile, c’è stata la festa di Porto Seguro, contestata dagli indios, che hanno ricordato i massacri e le di- scriminazioni sofferte nella storia. Circa 2 mila indios si sono diretti a Porto Seguro per incontrare il presi- dente Cardoso; ma la polizia li ha fer- mati con violenza. Anche i vescovi Masserdotti e Balduino, che erano con gli indigeni, sono stati arrestati per cinque ore... Allora i profeti ci so- no e si fanno sentire. Che dire della sua diocesi? A Zé Doca c’è stata la marcia-pelle- grinaggio della gioventù, durante la quale abbiamo pregato, cantato e de- nunciato i mali che affliggono il pae- se. Il tema «Cittadinanza e fede» ci ha consentito di riflettere sui gravi problemi legati al Movimento dei contadini senza terra. Politicamente come agite? Lavoriamo senza tanto rumore. Ma a Zé Doca la comunità, con il parro- co in testa, ha presentato e sostenuto i propri candidati nelle elezioni co- munali. A quale partito appartengono? Al Partito dei lavoratori (PT). Ma il candidato sindaco, per vincere le ele- zioni, si è dovuto alleare con altri par- titi... N ella sala-riviste di Missioni Consolata si ode un vociare, che proviene dall’esterno. Dom Walmir si affaccia alla finestra e vede alcuni ragazzi che rincorrono un pallone. «Quanto mi piacerebbe giocare con loro!». MISSIONI CONSOLATA 26 FEBBRAIO 2002 Mc La nuova cattedrale di Zé Doca, inaugurata per il giubileo del duemila con una solenne concelebrazione.
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