Missioni Consolata - Febbraio 2002
«B envenuto nella sala-gior- nali della redazione del- la rivista Missioni Conso- lata ! Buon giorno...». L’«intruso», un po’ sorpreso, sus- sulta. Ma si riprende subito e dice sorridendo: «Ieri c’è stato il sorteg- gio degli accoppiamenti delle squa- dre nazionali di calcio che gioche- ranno il campionato mondiale in Corea e Giappone. Sto sfogliando il giornale per conoscere gli avversari del Brasile». Secondo lei, chi vincerà il trofeo? La palla è rotonda, dite voi giusta- mente in italiano... Forse abbiamo colto in fallo un... monsignore. È Walmir Valle, ve- scovo brasiliano di Zé Doca (Ma- ranhão) e tifoso di foot ball . C’è chi giura che, se Walmir non si fosse fatto prete, sarebbe diventato un vero campione. A Torino, dove ha studiato teologia, molti ricordano ancora le sue imprese calcistiche, degne di Pelé, «il re». «Sono passati più di 40 anni da allora - afferma il vescovo scuoten- do la testa -. Oggi...». Oggi è mis- sionario della Consolata e, da 16 an- ni, anche vescovo. Recentemente ha costruito una nuova cattedrale. UNA BELLA COOPERAZIONE È stato un sogno fin dal 1986, al- lorché il vescovo prese possesso del- la diocesi. La cattedrale - a dire il ve- ro - c’era, ma molto ristretta. Trop- po. La gente si pestava i piedi e la chiesa era tutt’altro che bella. Però, agli inizi, le priorità erano ben altre. «Poi mi sono fatto forte - testimo- nia il vescovo - e ho lanciato l’idea di una nuova costruzione. Ne ho di- scusso con i preti e laici per almeno otto anni. Una difficoltà insupera- bile era la mancanza di denaro». Nel 1998 dom Walmir bussò alla porta dell’organizzazione cattolica tedesca Adveniat , per ottenere 100 mila reais (circa 162 milioni di lire). Il vescovo aveva puntato in alto per accontentarsi poi di 30 mila reais . «Non so se ce la caveremo con tale somma» disse il vescovo ai sacerdo- ti e fedeli. Iniziarono a lavorare, inglobando la vecchia chiesa. Ma subito furono costretti a demolirne una parte, per- ché volevano allungare la costru- zione, passando dai precedenti 28 metri agli attuali 41. Inoltre sorsero altre difficoltà. Pertanto del vecchio complesso rimase solo il campani- le. Quanto al nuovo progetto... «Quanto al nuovo progetto, sic- come bisognava risparmiare soldi, l’ho fatto io stesso con il muratore capo. Manmano che la costruzione cresceva, apportavamo delle modi- fiche secondo le esigenze. Abbiamo lavorato sodo per 15 mesi, e ce l’ab- MISSIONI CONSOLATA 23 FEBBRAIO 2002 Sopra: uno dei tanti «precari» di Zé Doca. Sotto: ragazzi che non «possono» andare a scuola.
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