Missioni Consolata - Febbraio 2002
di Gianni Martinetto, medico I numeri magici Il popolo africano, senza distinzione alcuna, è fon- damentalmente legato alla terra: non sono tanto gli ela- borati sofismi di pensiero a occupare lementi delle per- sone quanto i risvolti vitali che la realtà quotidiana può avere nella loro esistenza. Ogni minerale, ogni pianta, ogni animale racchiude in sé un potere, una forza ca- pace d’influenzare in bene e, spesso, anche in male la vita di un individuo. Da qui una nozione di medicina, che per noi è ormai indissolubilmente legata al freddo e preciso concetto di scienza, mentre per l’africano indica un insieme di nor- me spirituali e morali, oltreché di rimedi e cure. Non per niente il personaggio più carismatico del villaggio africano è l’«operatore magico» o sciamano, che uni- sce poteri divinatori-spirituali a quelli curativi-geo- mantici. La medicina è considerata una pratica misteriosa, nella quale rientrano normalmente la chiaroveg- genza, la demonologia, la necromanzia, pa- rallelamente alla diagnosi, all’eziologia e al- la terapia di una certa malattia. Se dunque dalla e nella terra si manifestano gli spiriti e le anime dei defunti, fondamentale di- venta la conoscenza delle erbe (fitotera- pia) e del loro uso spesso combinato con sostanze di origine minerale (talco, argilla, sale, ecc.), come pure la conoscenza di so- stanze di origine animale (teste di lucertola, polvere di scorpione, lingua di serpente, ecc.). L’utilizzo di erbe, radici e foglie è determinato non solo da osservazioni e scoperte empiriche sulle loro pro- prietà curative, ma dal «modo», dal «numero» e da al- tri parametri. Importante, ad esempio, è la magia che riveste il nu- mero. Il numero 1, numero singolo e fondamentale; il Un intreccio misterioso di pratiche Malattia e morte, i grandi tabù Immagini del Tanzania. Danzatrice. Pagina accanto: preghiera sulla tomba di un capo; anfora e fusto con pombe (birra), da bere dopo la sepoltura di un defunto.
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