Missioni Consolata - Febbraio 2002

MISSIONI CONSOLATA 11 FEBBRAIO 2002 tanti, i cattolici inQatar sono circa 60 mila, in maggioranza immigrati. Nel frattempo, ci si arrangia per far fronte ai vari bisogni: il catechismo è stampato in proprio, perché è proibi- to importare libri; il crocifissodi legno è fatto a mano, perché non passereb- be la dogana; le messe vengono cele- brate al chiuso, perché il governo or- dina di essere «invisibili». Le celebra- zioni dell’eucaristia occupano la maggior parte dell’agenda del parro- co: almeno 18 messe a settimana per servire le varie comunità presenti nel paese, alcune a oltre 100kmdaDoha. L’affluenza è elevatissima, a giudicare dal numero di particole stivate in un congelatore; ma padre John dice che basteranno solo per tre mesi. I par- rocchiani che vanno all’estero, in va- canza o per affari, sono incaricati di fare rifornimento. (Fides) WASHINGTON - USA AFROAMERICANO PRESIDENTE USCCB I vescovi statunitensi, riuniti in as- semblea plenaria a Washington, hanno eletto, come previsto, il primo presidente afroamericano del- la Conferenza nazionale dei vescovi cattolici (Usccb). Si tratta di mons. Wilton Gregory, attuale vescovo di Belleville (Illinois). Nato 53 anni fa, fu ordinato prete nel 1973 e si è lau- reato in liturgia presso il Pontificio i- stituto liturgico di Roma. (Zenit) AMBON - INDONESIA CONFLITTI RELIGIOSI: 13.500 VITTIME I l conflitto tra musulmani e cri- stiani, che da tre anni insanguina l’arcipelago delle Molucche (In- donesia), ha fatto 13.428 vittime ac- certate. Lo afferma uno studioso del- l’università di Giakarta, che ha pre- sentato i dati aggiornati in un recente incontro sul giornalismo, svoltosi ad Ambon, capoluogo delle Molucche. Ma la cifra è purtroppo destinata ad aumentare perché, dopo un periodo di relativa calma, si sono verificati nuovi scontri tra esponenti delle due comunità religiose. L’inizio ufficiale delle violenze risale al 19 gennaio 1999, in seguito a una futile disputa tra musulmani e cristiani. Da allora la situazione è degenerata: omicidi e at- tentati si sono ripetuti con cadenza quasi quotidiana. Si sono verificati pure casi di conversioni in massa im- poste dagli islamici ai cristiani. Oltre 500 mila persone sono state costrette ad abbandonare la propria terra per cercare rifugio in luoghi più sicuri. (Misna) GUJARAT - INDIA FONDAMENTALISTI INDÙ P iù di 2 mila persone, apparte- nenti alle minoranze religiose della regione di Ahmedabad, hanno partecipato alla protesta di massa svoltasi nel dicembre scorso a Gujarat (India), per chiedere alle au- torità locali unmaggiore controllo sui gruppi fondamentalisti indù, accusa- ti di fomentare la violenza contro cri- stiani, musulmani e dalit (membri della casta inferiore). A fomentare violenze contribuisce l’Organizzazio- ne dei volontari nazionalisti, in cui so- no confluiti molti attivisti indù, ad- destrati all’uso delle armi. I leaders della protesta si sono rivolti ai dimo- stranti auspicando una maggiore u- nità tra leminoranze religiose, per fa- re fronte alla minaccia del fonda- mentalismo; al tempo stesso hanno accusato l’esecutivo del Gujarat, gui- dato dal nuovo primo ministro Na- rendra Modi, di mantenere un atteg- giamento accondiscendente di fron- te alle vessazioni di cui sono vittime le minoranze religiose e dalit . (Misna) BUENOS AIRES - ARGENTINA LETTERA PASTORALE SULLA CRISI DEL PAESE N ell’assemblea speciale dello scorso novembre, i vescovi argentini hanno inviato ai fe- deli una «Lettera al popolo di Dio», per esprimere solidarietà e accompa- gnare i fedeli «in questi momenti di sconcerto e sofferenza in cui vive il paese». Essi sottolineano l’estensione della povertà: «Disoccupazione di uomini e donne, che provoca dispe- razione e sfascio nelle famiglie; bam- bini malnutriti e abbandono della scuola; anziani privi di cure emedici- ne; pensionati che vedono confiscata la loro pensione; innumerevoli fami- glie senza tetto». Essi denunciano pu- re come «l’abisso tra coloro che han- no molto e la moltitudine che vive sotto il livello del minimo richiesto per la dignità umana continua ad al- largarsi». Nella lettera vengono pure elencati i «problemi sociali e politici che hanno portato l’Argentina all’at- tuale nuova crisi», come la «conce- zione magica dello stato; spreco di denaro pubblico, liberismo estremo e tirannia del mercato, evasione fi- scale e disprezzo della legge, perdita del senso del lavoro... In una parola: corruzione generalizzata, chemina la coesione nazionale e ci umilia davan- ti al mondo». In tale contesto, i vescovi esortano «alla speranza solidale e attiva, che, radicata nella forza del battesimo, af- fronti i problemi di ciascuno: del vi- cino, del compagno di lavoro, del quartiere, della propria provincia e della nazione intera». Per affrontare tale compito si richiede «sforzo crea- tivo», non cadere nella tentazione di aspettare passivamente un cambia- mento, ma impegnarsi per crearlo. (Zenit)

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=