Missioni Consolata - Gennaio 2002
per conforto e aiuto. E questi le pro- mette di mandarle suor Daniela con la cura per la sua bronchite. Tutte le donne accusate di strego- neria sono ancora in attesa di giudi- zio. Mi dicono che il loro caso viene posposto spesso sine die per garanti- re la loro vita. Rimesse in libertà, ver- rebbero uccise da coloro che si ri- tengono vittime di qualche sortilegio. «La stregoneria è il crimine più co- mune di cui le donne vengono accu- sate - spiega l’avvocato Marie Dozi- ma -. Tale pratica è repressa e puni- ta dal codice penale; il problema è come trovarne l’autore. Le persone sospettate o accusate di sortilegio vengono subito rinchiuse in carcere, per sottrarle alla lapidazione da par- te degli abitanti del proprio villaggio. Raggiungere il verdetto per la gente è presto fatto: si costringe l’accusato o accusata a bere una pozione e, se muore, è colpevole. Le persone di forte costituzione se la cavano senza complicazioni; chi è debole muore, indipendentemente dall’essere ome- no colpevole di stregoneria». Da queste parti, come in molti al- tri paesi dell’Africa, si conosce bene la natura della malattia, ma non vie- ne mai accettata come un fatto na- turale; è sempre inflitta dalle azioni malefiche di qualche nemico. «Co- me medico - racconta il direttore di un ospedale e membro di una con- gregazione religiosa cattolica -, quando devo diagnosticarmi un tu- more, so bene di chemalattia soffro. Ma istintivamente, subito dopo la diagnosi, mi metto alla ricerca di chi mi ha causato il cancro. La tradizio- ne vuole che la persona ritenuta col- pevole paghi con la sua vita». Molto spesso sono le donne sole, vedove, vecchie e senza difesa a es- sere accusate del malanno. Il loro Guaritore tradizionale ostenta le sue ricette. Talora questo personaggio lancia il sospetto di stregoneria... a spese delle donne.
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