Missioni Consolata - Gennaio 2002

37 GENNAIO 2002 CONSOLATA MI SS IONI bito conto che è stato profonda- mente modificato. Ma prosegue... I due giovani avevano snellito il testo, rendendolo «meno clericale e tradi- zionale, meno bigotto e conformi- sta»; per di più avevano combinato che, a fine conferenza, si presentas- sero in sala tre ragazzi, suonatori di musica rock , che si dovevano sedere su un grosso sasso inalberando il lo- ro stemma «Rocca di Bass». Il tutto, nonostante la contrarietà del conferenziere, suscita effetti po- sitivi. I partecipanti al discorso so- no soddisfatti e contenti, e più cor- diali diventano i rapporti in un’at- mosfera di simpatia e solidarietà. Il miracolo , oggetto di tante di- scussioni, sta qui: nella rottura del- le barriere. Se ne rende conto an- che il pastore. E il giorno successi- vo molti vanno a congratularsi con lui. Anche la moglie gli dice: «Il tuo discorso è stato molto arguto, Ja- mes. È riuscito a meraviglia. Ci sia- mo divertiti tutti». Soprattutto la comparsa dei suo- natori rock «è stata la cosa migliore della serata - afferma Polly -. Beh, a parte il tuo discorso, voglio dire. È stato veramente un trionfo». Così la band della Rocca di Bass (un’auten- tica nullità) ha l’opportunità di far- si conoscere e di essere invitata per altri concerti. Quanto a Polly, la gio- vane lascia perdere lo studio incon- cludente sul rapporto tra le due di- ta del piede e... si fidanza con Geor- ge. Il pastore conclude: «Questa pic- cola conferenza ha sprigionato alcu- ne cose… le ha messe in movimen- to; e chi può dire quando e dove si fermeranno!». Senza annoiare. Per l’intervento un po’ sconsidera- to, ma serio, di due giovani. CON UN PRANZO ECCEZIONALE Karen Blixen (1885-1962) è l’au- trice danese di La mia Africa . Scris- se pure dei racconti, tra cui Il pran- zo di Babette . Possedeva l’estro del connazionale Andersen: solo che, invece di raccontare fiabe per bam- bini, Blixen le scriveva per adulti. Nel 1987 il regista danese, Gabriel Axel (di madre francese), tradusse in film il racconto della Blixen. Vinse l’Oscar nel 1988. Nel racconto e, più ancora, nel film (per le risorse che l’arte cinematografica possiede) c’è il rigore scandinavo e la vitalità la- tina. Racconto e film vertono su una pa- rigina, Babette Hersant. Costei nel 1871, in seguito alla sconfitta della Comune , perde figlio e marito, ed es- sa stessa deve lasciare precipitosa- mente la Francia, per trovare asilo in uno sperduto villaggio della campa- gna danese. ( Ndr: la Comune di Parigi del 1871 fu un movimento rivoluzionario po- polare, represso con la fucilazione di circa 20 mila persone). Babette vive da due sorelle, ormai attempate, per l’interessamento di un comune amico francese. Le sorelle sono figlie di un pasto- re luterano, già defunto, fondatore di una sètta rigorista. Si chiamano Martina, in onore di Martin Lutero, e Filippa, in onore del compagno di Lutero, Filippo Melantone. Martina da giovane era molto bella e Filippa aveva una voce incantevole. Ma en- trambe avevano dovuto rinunciare ad un futuro brillante per l’opposi- zione del padre, che le considerava come la sua mano destra e sinistra. Alla morte del genitore, avevano as- sunto la guida della comunità, ono- randone i principi e la memoria. In quella casa Babette offre i suoi servigi, adattandosi alle usanze lo- cali, rendendosi utile ai poveri e agli anziani: senza un soldo e un lamen- to, né nostalgie per la patria lonta- na, conservando il segreto sulla sua vita passata. A Parigi era stata chef e a capo del prestigioso Café anglais . Unico legame con la Francia è un bi- glietto di una lotteria, che un ami- co le rinnova ogni anno. Dopo 14 anni di umile lavoro, le giunge la notizia della vincita di 10 mila franchi. Ora è ricca, e potrebbe ritornare a Parigi: così pensano le due sorelle. Invece Babette chiede loro un singolare favore: allestire per la piccola comunità che l’ha adotta- ta un «vero pranzo francese», per ce- lebrare l’imminente centenario del- la nascita del defunto pastore. Le sorelle accettano incerte, e più incerti ancora sono i fedeli luterani, invecchiati, intristiti, abituati a pa- sti frugali, con beghe continue tra loro, isolati, se non per riunioni di preghiera. Si accordano in segreto che parteciperanno al pranzo, ma senza rompere la temperanza e la castigatezza, purificando la gola e inibendosi ad ogni godimento dei sensi e astenendosi da ogni com- mento di lode sulla bontà delle vi- vande. Babette impegna tutto il suo ca- pitale: fa giungere dalla Francia cas- Liturgia ortodossa all’accademia teologica di San Pietroburgo, Russia: comunione dei fedeli con il pane e il vino (corpo e sangue di Cristo).

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