Missioni Consolata - Gennaio 2002

MISSIONI CONSOLATA 26 GENNAIO 2002 sentante della moralità mozambicana, buona parte dei suoi agenti devono es- sere considerati corrotti. Considero questa Ong come la mano destra di un corpo umano: anch’essa ha bisogno di essere pulita dalla cor- ruzione. Tale mano deve unirsi alla si- nistra: anch’essa sporca di corruzione. Le due mani possono cominciare a la- varsi a vicenda; poi laveranno il resto del corpo. Per mano sinistra si intende tutti i corrotti criticati da «Etica de Moçambique». Qual è stata la reazione degli in- terlocutori? Mi hanno accusato pubblicamente di rappresentare il partito al potere e di tutto il suo malgoverno. Ha in mente qualche soluzione? Ci sono persone corrotte perché accu- mulano illegalmente risorse economi- che e finanziarie. Ve ne sono altre che sono criminali, come coloro che com- mettono omicidi. Le due categorie van- no distinte nettamente. Nella fase attuale di accumulazione di ricchezze si potrebbe riconoscere uno «stato legale» ai corrotti per faccende economiche e finanziarie. È la classe ini- ziale degli «imprenditori mozambica- AIDS I l Mozambico è tra i paesi più colpiti dal flagello dell’Aids: su 16 milioni di abi- tanti, ne è infetto oltre 1 milione e 200 mila, con un aumento di 700 perso- ne al giorno (Notícias 14-06-01). Una ricerca del Ministero dell’educazione pre- vede che, nei prossimi 10 anni, il paese potrebbe perdere il 17% dei suoi inse- gnanti a causa dell’Aids. Abbiamo posto a padre Couto delle domande anche su tale problema. Quali sono le forze coinvolte nella lotta all’Aids? I missionari e missionarie hanno da sempre lottato contro le malattie. Oggi si stanno confrontando con questa epidemia. Sono in campo altre forze locali ed estere, come il Ministero della sanità, istituzioni educative statali, Consiglio nazionale per la lotta all’Aids, Organizzazioni non governative (Ong) e delle Na- zioni Unite, come la Comunità di Sant’Egidio e Unisida. Tutti questi organismi discutono di prevenzione e lotta a tale malattia. Istituzioni e individui, in ogni conferenza, vogliono dire qualche cosa di nuovo e interessante e apparire pro- tagonisti della prevenzione e nella cura ai malati di Aids. Esagerano... In tale contesto, qual è il compito della chiesa e dei missionari? La chiesa dovrebbe essere la coscienza della nazione e degli organismi im- pegnati in questa guerra, ponendo loro alcune domande: fino a che punto lo stato fa il suo dovere? Dove finisce il denaro stanziato a tale scopo, sia da go- verni amici che dal Ministero delle finanze? Quanto denaro spreca il personale governativo per fornire gli uffici di computers , anziché per curare i malati in lo- co ? Anche i rappresentanti delle Ong hanno bisogno di essere interpellati sulla loro trasparenza. A volte si atteggiano a unici protagonisti, mentre il contribu- to medico e finanziario è minimo, con deviazioni sospette di aiuti destinati a ta- le lotta. I missionari dovrebbero chiedere di discutere insieme la loro politica e progetti. Sarebbe pure opportuno che chiesa e missionari dicano alle Ong di mo- derare la loro ostentazione, ricordando che non sono le uniche forze a lavorare in questo settore e in altre iniziative per lo sviluppo e la pace in Mozambico. La chiesa in Mozambico è presente nel campo educativo a tutti i livelli. Qua- le atteggiamento dovrebbe tenere col personale delle istituzioni educative? La chiesa afferma che il comportamento degli individui nelle relazioni ses- suali è di capitale importanza per la prevenzione contro l’Aids. Ebbene, dovrebbe concentrare il suo impegno in una pastorale capace di cambiare i comporta- menti di giovani, docenti e altro personale impiegato in tali istituzioni. La chie- sa e i missionari devono avere più coraggio di chiedere a quanti vivono e lavo- rano nella scuola se sono infettati o meno dal virus dell’Aids. L’Aids è la più grande tragedia del Mozambico o ce ne sono altre? Morire di Aids è una tragedia che dipende in parte da cause naturali. Nel pas- sato, altre epidemie hanno decimato tante popolazioni del pianeta. Scienza e cambio di comportamenti elimineranno anche l’Aids. Nel Mozambico, però, ci sono peggiori potenze distruttive, come i gruppi che organizzano assassini di potenziali guide per il futuro del paese, come le uccisioni del giornalista Carlos Cardoso e dell’economista Antonio Sina-Siba Macúacua. Inoltre, da secoli è stata inculcata nei mozambicani la mentalità secondo cui il nero deve solo ricevere aiuti da fuori, senza alcun obbligo di lavorare con re- sponsabilità per costruire la propria vita. È un metodo che uccide negli indivi- dui lo spirito di rischio e iniziativa, indispensabili per avere successo nella vi- ta. Infine, politici e funzionari dello stato hanno avuto l’opportunità di accu- mulare capitali, ma li usano solo per consumare: auto di ultima serie, ville in Mozambico o fuori, conti bancari all’estero... Manca una classe di veri impren- ditori, che sappiano investire i loro capitali nel proprio paese, collaborando al- lo sviluppo professionale e familiare dei lavoratori e promuovendo imprese che si interessino del bene comune. Anche questa è una tragedia. Lotta all’Aids

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