Missioni Consolata - Ottobre 1996

Colombia nell'occhio del «ciclone coca». Caqueta alle prese con il binomio coca-guerriglia. Narco-coscienza ... Che fare? GIORDANO RIGAMONTI In Italia il termine «Colombia» significa guerriglia, narcotraf- fico••• Lei è d'accordo? Ovviamente no. Gli Stati Uniti ci hanno dichiarati cattivi: e questa è l'immagine, ingiusta, che stiamo of- frendo agli altri ... Quando si contrae una malattia, lo status di malato di- viene il più importante, anche se si hanno altre qualità positive. Inoltre la coca non è una malattia solo no- stra, benché nel nostro paese questo male penetri ovunque. La Colombia è la punta dell'ice- berg; il resto non si vede. Occorre, però, evidenziare un fatto poco nota- to: contro la coca (e i problemi con- nessi) la Colombia lotta più di altri paesi. L'opinione pubblica deve co- gliere questa immagine di un popolo che lotta contro il narcotra:ffico. Da poco è uscito un libro di Garcia Marquez, premio Nobel per la lette- ratura, Notizia di un sequestro: de- scrive la sofferenza delle persone 66 «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata - Ottobre '96 OCCHIO AL BISONTE! L'opinione di LuisA. Castro, vescovo di San Vicente impegnate contro la droga. La vita politica colombiana è sconvolta dall'accusa al presi- dente Samper di avere usata fi- nanziamenti di narcotraHicanti per la sua campagna elettara- le. Cosa ne pensa, monsignore? La situazione è grave: il paese è diviso in colpevolisti e innocentisti, divisione che rimane anche dopo la sentenza. La campagna che ha por- tato Samper al potere è stata viziata dal narco-traffico. n presidente dice che questo è vero, ma è stato fatto a sua insaputa. Su questa affermazio- ne l'arcivescovo di Bogota notava: «Come può un bisonte entrare in ca- sa mia senza che me ne accorga?». Si tratta di grosse somme di dena- ro. Ma il vero problema non è il de- naro, bensì se Samper sia colpevole o no. Comunque, il presidente ha a- vuto un giudizio politico, anziché giuridico, ed è stato assolto. Ma il paese ne esce male. Tale situazione, tuttavia, fa vedere che la Colombia ha una coscienza contro la coca mai avuta prima. Possiamo constatarlo vedendo come si arrestano ministri, senatori, deputati. Vuoi dire che la giustizia funziona. Ci parli di San Vicente-Puerto Leguizamo, dove la coca-guer- riglia è un nodo cruciale. Il vicariato è uno dei più emargi- nati. Fa parte dell'Amazzonia di- menticata. Si riscontra un'assenza dello stato, che dovrebbe invece ri- spondere alle esigenze (del resto modeste) della gente: acqua, luce, sanità... Questo vuoto è stato riempi- to dalla guerriglia, che svolge fun- zioni di polizia e autorità pubblica. C'è anche un vuoto economico, riempito dal narcotra:ffico. Il narco- trafficante va dal contadino e gli di- ce: <<Non coltivare mais; con la fo- glia di coca ti darò 15 volte di più di quanto guadagni ora». Ed è facilissi- mo cadere in questa tentazione. La guerriglia poi, per fmanziare la lotta, è diventata narcoguerriglia. Poco tempo fa ho inaugurato a Remolino la fabbrica di cacao, nel centro della guerriglia, e ne ho ap- profittato per dire ai guerriglieri: <<Perché non compite una svolta sto- rica, togliendo il vostro appoggio al narcotra:ffico e cominciando a com- batterlo?». Ma si sono arrabbiati. In Italia è noto lo slogan: <<No alla coca, sì al cacao)). Quanto possono incidere sul narcotraf- fico le <<coltivazioni alternative)) alla coca? Lo slogan esprime una crescente sensibilizzazione, che poggia su un «triangolo», i cui lati sono: - la comunità: non si può superare il narcotraffico se non si è parte di una comunità che sostenga l'individuo; per questo sono sorti vari gruppi di contadini; - la presenza di altri: cioè persone e organizzazioni che coprano l'assen- za dello stato; -l'evangelizzazione: non c'è nessun prodotto che oggi possa offrire ga- ranzie economiche migliori della coca. Non possiamo dire alla gente: «Vi offriamo qualcosa di più». A chi accetta di non coltivare più coca possiamo solo dire: «Tu non sei più uno che lotta per la morte, ma che lotta per la vita». In una lettera lei ha parlato del pericolo della <<narco-co- scienza)).

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