Missioni Consolata - Ottobre 1996
Medellin e Cali sono più conosciute di Bogota, la capitale. I fiori, il caffè, gli smeraldi non hanno la notorietà della sua coca. Nel mondo il nome del paese andino è sempre associato a droga e violenza. Una fama (purtroppo) non immeritata. In Colombia narcotrafficanti, guerriglieri, squadroni della morte, forze di polizia ed esercito si combattono senza tregua. FIORI, SMERALDI E POLVERE BIANCA Guerriglia, narcotraffico, stato Difficile distinguere il «buono» dal «cattivo», soprattutto quando è il denaro che detta le regole della vita e della morte. Cambiare sarà impresa ardua. Ma è questo- ne . . . slamo swun - il desiderio dei milioni di colombiani, che non sono né narcotrafficanti né delinquenti. La Colombia, bellissimo paese andino, sogna un'altra vita. PAOLO MOIOLA L a fame non è né liberale << né conservatrice». L' af- fermazione è attribuita a Jorge Eliécer Gaitan, leader del- la sinistra del Partito liberale, as- sassinato il 9 aprile 1948. Dalla sua morte gli storici colombiani fanno iniziare il periodo della « Violencia». La frase di Gaitan sarà anche u- no slogan ad effetto, ma è tuttora veritiera. A forza di parlare di nar- cotrafficanti, sicari, corrotti e cor- ruttori si ftnisce col dimenticare la gente. Probabilmente i colombiani non muoiono di fame, ma le priva- zioni e la miseria sono grandi. Su 34 milioni di abitanti circa la metà vive in condizioni di povertà. Le città traboccano di gente e so- prattutto di poveri. La maggioranza dei giovani dei barrios più popolari non hanno né un'istruzione né un lavoro (e, spesso, non conoscono neppure il proprio padre). Su questi spiantati è forte, quasi irresistibile l 'ascendente esercitato dal narco- trafficante, con il suo denaro, le macchine di grossa cilindrata, gli a- biti eleganti, i gioielli vistosi, le ra- gazze (possibilmente bionde). In questo clima, per le organiz- zazioni criminali diventa quasi un gioco reclutare nuova manovalan- za, dai corrieri ai sicari.
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