Missioni Consolata - Ottobre 1996

sulla lotta al narcotraffico; Alvaro Gomez Hurtado, leader dell ' opposi- zione conservatrice. del traffico della droga e riciclaggio di denaro sporco. stante lo zelo dimostrato nel cattura- re alcuni capi-mafia (vedi p .JB-19). Se tutti i presidenti hanno usato la mano forte contro la mafia del nar- cotraffico, non hanno fatto altrettan- to i loro collaboratori a vari livelli: centinaia di militari e poliziotti sono stati radiati; alte personalità sono state sorprese con le mani nel sacco L'ultimo caso riguarda l ' attuale presidente Ernesto Samper, accusa~ to, insieme ai suoi uomini, di collu- sione col narcotraffico. n parlamento lo ha appena scagionato di essere a conoscenza dei fondi mafiosi forniti alla sua campagna elettorale, ma il sospetto non è del tutto fugato, nono- Per ottenere un minimo di tolle- ranza da parte del governo, i narco- trafficanti aumentano la guerra con- tro le cosche rivali, cittadini innocen- ti e istituzioni. Entrati in combutta con i gruppi guerriglieri, oggi si par- la di narco-guerriglia. Ciò significa che la mattanza si raddoppia. • TEOLOGIA SCOMPAGINATA L ' espansione della chiesa in Colombia avanzò di pari passo con la conquista. All 'inizio l'evangelizzazione fu legata all'encomienda , i cui proprietari avevano l'obbli- go di garantire l'istruzione cristiana degli indigeni, organizzando le •<dottrine>•: raggruppamenti di indios a cui veniva impartito l'in- segnamento della •<dottrina» cristiana. Le dottrine si moltiplicaro- no, a partire dal 1549, con l'arrivo dei francescani , domenicani, agostiniani e, più tardi, gesuiti, che, come missionari itineranti, andavano di encomienda in encomienda. A metà del secolo XVII la Colombia era omogeneamente cat- tolica. n consolidamento della chiesa progrediva col passare degli anni in tutto il territorio: alla fine del 1700, la Colombia contava circa un milione di abitanti; c'erano quattro diocesi e 550 parroc- chie, con 800 religiosi e 400 religiose, 1.000 preti diocesani , in maggioranza di origine colombiana. n ruolo avuto dalla chiesa nel processo di conquista, con i rela- tivi privilegi acquisiti, e il sistema del •<patronatO>>, che dava al re, viceré e presidenti il diritto di nominare vescovi e funzionari ec- clesiastici, fecero sì che la chiesa colombiana dipendesse più dalla Corona spagnola che da Roma. Oltre al monopolio delle istitu- zioni educative e caritative, il clero assolveva a compiti di caratte- re amministrativo e giudiziario: era difficile distinguere dove finis- se il potere civile e cominciasse quello ecclesiastico. n connubio tra stato e chiesa e le reciproche ingerenze causarono non pochi attriti, fino a esplodere apertamente con l'indipendenza. L ' inizio del processo colombiano d'emancipazione fu defi- nito una «rivoluzione clericale»: un terzo dei firmatari de- gli Atti d 'indipendenza di Bogota (1810) erano membri del clero; più di 100 ecclesiastici furono processati ed espulsi dal- la restaurazione del potere monarchico; molti di essi impugnaro- no le armi e svolsero un ruolo importante nei movimenti patriot- tici di guerriglia. n potere e l'influenza della chiesa e del clero sulla società colom- biana furono avversati dalle é/ites liberali, fautrici radicali di moder- nizzazione. Governi e legislazioni del partito liberale misero in atto una serie di restrizioni sconfinanti nella persecuzione: carcerazione ed espulsione di vescovi, preti e religiosi , abolizione dei tribunali ec- clesiastici, spoliazioni di beni, soppressione di scuole e conventi, lai- cizzazione dell'istruzione, interferenza nella vita interna della chiesa. Usando proprio il privilegio del patronato, concesso dal papa ai re spagnoli, di eleggere vescovi e parroci, i governi liberali ridussero la chiesa a una macchina dello stato, ad esso sottomessa. In cambio la chiesa trovò un alleato nelle é/ites conservatrici, restie alle innovazioni moderne, con le quali sviluppò strette rela- zioni di tipo politico e culturale. Ma l'azione dei conservatori mi- rava piuttosto a inasprire i conflitti tra chiesa e liberalismo, per ri- cavare vantaggi da tali conflitti. Le conseguenze delle lotte religiose furono deleterie: diminu- zione del clero, sospensione dell 'attività evangelizzatrice e di pro- mozione umana. C'è da dire che il cattolicesimo tradizionale, e- reditato dal colonialismo, non seppe affrontare le sfide che veni- vano dalle nuove culture d'oltreoceano. Nonostante tutto, la chie- sa restò l'istituzione più solida della nuova repubblica e unico fat- tore di identità e coesione nazionale, di fronte alle guerre civili scatenate nei vari stati o dipartimenti per ragioni di campanile. L a pace religiosa fu restaurata con la Costituzione del1886, che iniziava così: «Nel nome di Dio, suprema origine di o- gni autorità>•. L'anno seguente fu stipulato un Concordato che restituiva alla chiesa piena libertà e autonomia nei confronti del potere civile; il cattolicesimo fu proclamato religione di stato; alla nazione fu affidato il compito di proteggere la chiesa. Con la pace, la chiesa colombiana acquistò nuovo vigore e personale: arrivarono congregazioni religiose dedite all'educazio- ne, assistenza ed evangelizzazione. Furono sviluppate scuole di o- gni grado, ospedali, orfanotrofi e altre strutture di promozione u- mana. Le scuole radiofoniche , iniziate nel1947, eliminarono l'a- nalfabetismo in un milione di campesinos. Le diocesi sono pas- sate da 11 a 44 e i vescovi colombiani si sono costituiti in Confe- renza episcopale. Nel 1965 la maggioranza dei sacerdoti, religio- si e religiose era di origine locale e la Colombia cominciava a in- viare missionari nei paesi vicini e in altri continenti. Legata al carro dei conservatori, al governo per oltre 40 anni, la chiesa colombiana non si è accorta, salvo rare eccezioni, di es- sere spesso strumentalizzata per semplici interessi di potere. Chiusa in una campana di vetro, è rimasta isolata dalle correnti i- deologiche e culturali imperanti nel mondo. Non sentendo troppi stimoli di rinnovamento, si è trovata impreparata ad affrontare a- deguatamente i problemi, spinte sociali e pluralistiche ribollenti nel paese; preoccupata di moralizzare la vita familiare , ha forma- to é/ites cattoliche schizofreniche, impeccabili nella vita privata, ma senza coscienza di fronte ai propri doveri sociali. l venti di cambiamento sprigionati dal Concilio Vaticano Il hanno trovato la chiesa colombiana impreparata. Vari vescovi e teologi hanno confessato che le nuove norme conciliari hanno «scompaginato» i loro manuali di teologia . Per quanto lentamen- te e dolorosamente, le nuove idee della chiesa universale hanno cominciato a far breccia anche in quella colombiana. Nelle Con- ferenze episcopali di Medellin e Puebla ha sottoscritto la <seelta preferenziale per i poveri» e ha cominciato a diventare profetica, denunciando le situazioni di corruzione istituzionalizzata, narco- traffico, guerriglia, grande disparità economica e sociale e relativa latitanza dello stato. Molti hanno pagato col martirio la ricerca di vie giuste e pacifiche per superare lo stato di ingiustizia e violenza del paese. Quelli che dentro la chiesa lo hanno fatto , però, sono stati riconosciuti più dal popolo che dalla gerarchia. D i fronte all 'indebolimento generale delle istituzioni co- lombiane, la chiesa cattolica, nonostante le sue difficoltà e tensioni interne è quella che regge meglio. Anche se ha perduto potere politico e, con la nuova Costituzione (1991), anche vari aiuti e privilegi, conserva una forte influenza sociale e culturale, specialmente nelle classi medie ed escluse. Nell'ultimo decennio la chiesa colombiana si è radicalmen- te trasformata: si sente sempre più libera dai condiziona- menti politici e progressivamente impegnata nella nuova e- vangelizzazione e promozione di valori umani e umanizzanti. Se tolleranza e pluralismo non sono stati il suo punto forte nei secoli passati , oggi la chiesa colombiana si trova sempre più coraggiosamente impegnata per la promozione di una cultura democratica , del rispetto dell 'altro e della vita, della giustizia sociale e dei diritti umani. «NON DI SOLA COCA» 15 Missioni Consolata - Ottobre '96

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