Missioni Consolata - Ottobre 1996

COSTITUZIONE DEL 1991 «La differenza tra liberali e conservatori - diceva lo scrittore colombiano Gabriel Gar- da Marquez - si riduce al fatto che i primi vanno a messa alle cinque, gli altri alle sette>•. Ciò era dowto al bipartitismo del •<fronte nazionale>•, che ha dominato ufficialmente la vita politica colombiana fino al 1974, protraendosi di fatto fino al1991 , anno in cui è stata promulgata una nuova Costituzione, veramente democratica e pluralista. A redi- gerla furono chiamati rappresentanti di tutte le forze politiche e movimenti animati da sincera volontà di cambiamento. Anche i movimenti indigeni riuscirono a mandare all'Assemblea costituente tre loro deputati. «In nome di Dio, fonte e origine di ogni autorità..... iniziava la Costituzione del 1886. «ll popolo colombiano, nell'esercizio del suo potere.. . invocando la protezione di Dio..·" recita il preambolo della nuova Costituzione. Novità significativa, che restituisce alla gente la responsabilità delle proprie scelte, senza deleghe a partiti o fedi religiose. La Magna carta comprende importanti riforme costituzionali ed elettorali : limite ai poteri del presidente; riduzione dei membri del Senato (da 313 a 170); due seggi del Senato e cinque della Camera riservati alle comunità indigene; divieto di usare i •<fondi parlamentari» nelle campagne elettorali, evitando così clientelismo e corruzione... Più significative ancora sono novità introdotte nel campo giudiziario, in fatto di garanzia dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali per tutti i cittadini. Gli indigeni, soprat- tutto, sono contenti per il riconoscimento del «carattere multietnico e pluriculturale>• del- la nazione e relative garanzie per salvaguardare la propria lingua, cultura, risorse natu- rali e una certa autonomia amministrativa. Non mancano ambiguità. Abolito «lo stato di assedio•, il presidente potrà dichiarare lo stato di <eommoci6n interior>• e «conflitto esterno•, per soli 90 giorni, prorogabili a 180; i militari mantengono intatto il loro potere; i procedimenti contro i membri delle forze dell 'ordine rimarranno in mano ai tribunali militari: l'impunità continua. Confer- mata l'obbligatorietà del servizio militare; bocciata l'obiezione di coscienza. Tutto sommato, la nuova Costituzione rappresenta una speranza di pacificazio- ne del paese, afferma mons. Alberto Ja- rarnillo, vescovo di Popayan e vicepresi- dente della Conferenza episcopale, <un nuovo modo di fare politica». Ma accorre- ranno anche •<profonde e coraggiose riforme socio-economiche, per superare le gravi condizioni di povertà, miseria ed emarginazione, che colpiscono tanti co- lombiani». zioni economiche, aggravate da di- soccupazione, svalutazione e infla- zione. n compromesso, di fatto, più che preoccuparsi di captare le aspi- razioni popolari e risolvere i gravi problemi economici e sociali del paese, mira a salvaguardare gli inte- ressi della minoranza privilegiata, che continua a influenzare tutte le sfere della vita del paese: economia, fmanza, mezzi di comunicazione. Essendo ministro della difesa un mi- litare d'alto rango, esercito e polizia rimangono legati alla politica, con la funzione di mantenere lo status qua, cioè i privilegi dell'oligarchia. A tale democrazia di facciata, senza opposizione politica credibile, la maggioranza della gente risponde con l'apatia e sfiducia verso politici e politica: l'astensionismo alle ele- zioni arriva al 70%; ma le frange più arrabbiate ingrossano le formazioni guerrigliere. Contro l'opposizione armata, nel 1976, il governo dichiara lo stato di 14 «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata- Ottobre '96 assedio, perfezionato nel 1978 dallo «stato di sicurezza»: ciò significa che molte competenze civili passano al potere militare. I governi che se- guono, quasi tutti liberali, si sforze- ranno di prestare più attenzione ai reclami sindacali e della popolazio- ne in generale. Ma le buone inten- zioni si scontrano con le ferree leggi dell'economia mondiale. n presi- dente Belisario Betancur, unico con- servatore eletto negli ultimi vent'an- ni, si dimostra più liberale dei libe- rali: intraprende una politica di rifor- me socioeconomiche di pacificazio- ne nazionale, intavolando trattative con i gruppi guerriglieri e conceden- do loro di organizzarsi in partiti po- litici, rompendo così il bipolarismo del fronte nazionale. Gli sforzi di pacificazione, però, vengono sistematicamente boicottati da capitani dell'industria, latifondi- sti e, soprattutto, dai falchi dell'eser- cito, con violazioni di armistizi, for- mazione di squadre pararnilitari, as- sassinii di guerriglieri rientrati nella legalità, militanti dei partiti d ' oppo- sizione, leaders sindacali, giornalisti e altre persone favorevoli al dialogo: 13 mila scomparsi nel1986. Ad aumentare la violenza soprag- giunge, negli anni ' 80, il fenomeno della coca: il traffico illegale si ra- mifica in tutti gli strati della società colombiana, dai contadini e mano- vali disperati ai politici, generali, fi- nanzieri, banche. n potere economi- co e finanziario dei narcotrafficanti è tale che, a metà degli anni '80, essi propongono al governo di pagare il debito estero della Colombia, in cambio di particolari favori , come libertà d ' azione, amnistia e non-e- stradizione negli Usa. Il governo risponde con una guer- ra senza quartiere e alcune alte per- sonalità pagano con la vita l'opposi- zione alla mafia della droga, tra i quali il ministro della giustizia Ro- drigo Lara Bonilla, per aver rivelato i nomi di varie personalità legate al traffico illecito; il candidato presi- denziale Luis Carlos Galan, per la sua campagna elettorale impostata

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