Missioni Consolata - Ottobre 1996

24FAMIGUE I loro nomi si trovano dappertutto: politica, principali consigli di ammini- strazione, titoli di proprietà di enormi e- stensioni terriere. Sono quelli delle co- siddette «24 famiglie»: Lopez, Turbay, Pastrana, Monoa, Cano, Caballero, Sarnper... Facciamo alcuni esempi. Mariano Ospina Rodriguez fondò il partito conservatore (1848) e diventò presidente della repubblica; suo nipote, Pedro Nel Ospina, esercitò la stessa fun- zione nel 1922-26; il figlio di quest'ulti- mo, Mariano Ospina Perez, fu presiden- te nel 1946-50, durante la violencia. L'antenato dei Lopez era sarto dell 'ul- timo viceré spagnolo; suo figlio , Ambro- sia Lopez, diventò uno dei primi artigia- ni del paese; il figlio di Ambrosia, Pedro Alfonso Lopez, fu il primo banchiere colombiano e grande esportatore di caffè; il figlio , Alfonso Lopez Pumarejo, fu per due volte presidente (1934-38 e 1942-45); eredità e carica furono rac- colte da Alfonso Lopez Michelsen, pre- sidente nel 1974-78. La qualità non è sempre garantita: Alfonsito, figlio di Lo- pez Michelsen, ha condotto la campa- gna per entrare in senato ostentando un cappello dell 'esercito cinese, parlando di Cambogia e Afghanistan ai contadini di Boyaca e agitando, tra i problemi locali, solo la costruzione di un'autostrada che non sarebbe passata dalle loro parti. n clan difende la conservazione della proprietà. Fm dalla fondazione , il gior- nale El Espectador è in mano alla fami- glia Cano, dalla quale sono usciti rego- larmente tutti i suoi direttori . Oggi le grandi dinastie terriere stanno scomparendo, colpite duramente dalla crisi del caffè. Da una cinquantina d'an- ni a questa parte la differenza tra grossi latifondisti e industriali tende ad annul- larsi. Le nuove grandi famiglie si chia- mano Santo Domingo (Julio è proprie- tario della compagnia aerea Avianca) e ArdUa We, il cui potere economico è basato sui mezzi di comunicazione: è proprietario della catena televisiva Rcn. Tra le famiglie emergenti ci sono anche alcuni libanesi, che hanno comprato grandi estensioni di terra. manovalanza industriale e, soprat- tutto, leggi agrarie, con conseguente legittimazione delle invasioni di la- tifondi inutilizzati da parte dei con- tadini senza terra. Ma i liberali si spaccano: i moderati mettono la sor- dina alle riforme e soffocano ogni speranza di rinnovamento; i progres- sisti, tra i quali si fa strada il leader carismatico e demagogo Jorge Elié- cer Gaitan, fomentano la ribellione delle masse popolari. Alle elezioni presidenziali del 1946, Gaitan si presenta come anta- gonista del candidato moderato del 12 «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata - Ottobre '96 partito liberale e i conservatori torna- no al potere. n regime di progressiva reazione contro l'anarchia serpeg- giante nel paese culmina con l'assas- sinio di Gaitan (1948). Esplode un'altra guerra civile, passata alla storia come «la violencia». Bogota è messa a ferro e fuoco; le più grandi città ne seguono l'esempio, ma sono presto domate dall'esercito. Nelle campagne, invece, i liberali si orga- nizzano per l'autodifesa; i conserva- tori per l'offesiva. S'innesca una rea- zione a catena di crimini efferati, as- sassini, massacri, genocidi. Ben pre- sto tale violenza collettiva perde ogni etichetta partitica o ideologica, si tra- sforma in una sorte di tribalismo esa- sperato da ataviche voglie di rivinci- ta e parossismo autodistruttiva, per sgonfiarsi e finire in banditismo. Il golpe militare del generale Roj as Pinilla (1953) è un rimedio peggiore del male: il dittatore si ri- vela incompetente, venale e crudele; per quattro anni semina terrore. In dieci anni (1948-57) «la vio- lencia» causa 300 mila morti e l'e- sodo di 2 milioni di contadini dispe- rati verso le città, con il conseguen- te sovraffollamento e povertà di pe- riferie, serbatoi dell'attuale crimina- lità; fa nascere le guerriglie; trauma- Tipica anziana india arahuac, una delle poche etnie sopravvissute alla conquista spagnola nella Sierra Nevada de Santa Marta. tizza la coscienza nazionale; conso- lida la mentalità della guerra come sistema di vita e meccanismo di funzionamento della società. Unico fatto positivo: liberali e conservato- ri, acerrimi nemici fin dal 1930, alla fme depongono ogni antagonismo per salvare la Colombia. Esercito contro politica Nel 1957, sotto la spinta dei capi della chiesa e forze armate, i due partiti tradizionali firmano un patto, detto «fronte nazionale», per la du- rata di 16 anni (prorogati poi per al- tri quattro), durante i quali liberali e conservatori si alterneranno alla pre- sidenza e si spartiranno equamente i seggi in camera e senato, portafogli ministeriali, ambasciate e altre im- portanti cariche pubbliche. Un plebiscito approva con entu- siasmo la formula bipolare; ma la massa si trova nuovamente esclusa da ogni forma di libertà e azione po- litica, oppressa dalle precarie condi- DONNA E«MACHO» Sogno di ogni colombiana è diventare una regina di bellezza: miss caffè, miss sale, rniss canna da zucchero, rniss noce di cocco.. . Ce n 'è per tutti i gusti: in Colombia si or- ganizzano almeno 70 concorsi di bellezza. L'ambizione suprema è diventare rniss Co- lombia. La prescelta a rappresentare un prodotto o la bellezza nazionale diventa ogget- to d'invidia e ammirazione per almeno un mese, durante il quale il mondo ruota attor- no a lei, paralizzando la vita del paese. La vincitrice ha il futuro assicurato: diventa star e può esprimere la propria opinione su qualsiasi problema del paese: droga, disoccupa- zione, violenza... Ma è solo un sogno, riservato alla classe borghese. Per la maggioranza delle donne colombiane la sorte è ben diversa: fin da bambina è educata ad affrontare e/ destino , cioè i lavori domestici. Inoltre, essendo grande la con- correnza, deve accontentarsi del primo uomo che capita e diventa schiava. n machismo (maschilismo) può far sorridere, quasi fosse un'immagine folcloristica, ma nasconde una triste realtà: la donna sopporta da sola il peso della vita a due . Non ha diritti , ma solo doveri ; è sempre responsabile di tutto, vittima designata della prepo- tenza del macho. La donna regna, in modo discr€!to sulla conduzione domestica ed educazione dei fi- gli. Ma a decidere resta l'uomo. E una violenza domestica, completamente ignorata, che interessa il 600/o della popolazione. Subendola, la donna la ripercuote sui figli. Solo lo sfaldarsi della famiglia le consente di liberarsi dalla presa del marito su di lei. n più del- le volte è il marito ad abbandonare la moglie, lasciandole tutta la responsabilità dei figli . La ribellione non è di moda. Oggi qualcosa sta cambiando: varie donne occupano posti di responsabilità nella vita nazionale. A livello locale si stanno moltiplicando i gruppi di donne che si organizzano per conoscere i propri diritti e migliorare la loro situazione. Ma la strada è ancora lunga. Su moltissime famiglie colombiane si riflettono le esasperazioni più incredibili e spetta- colari della società: la violenza come strumento privilegiato per risolvere i problemi, an- che in famiglia. L'uomo che picchia moglie e figli non è una rarità. Poco tempo fa, il go- verno ha realizzato uno spot pubblicitario per combattere la violenza familiare: si vede padre e figlio che si insultano ferocemente; poi si riconciliano e si allontanano tenendosi sottobraccio. n messaggio conclude con lo slogan : «La pace comincia dentro casa».

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