Missioni Consolata - Ottobre 1996
TuHi contro tuHi n xx secolo si apre con la più sanguinosa delle guerre civili, detta «guerra dei mille giorni» (1899- 1902), provocando 150 mila morti e consegnando il potere ai conservato- ri fmo al 1930. Ormai l'unità nazio- nale è un fatto acquisito, la vecchia questione dei diritti degli stati morta o dimenticata. L'ostilità verso il cle- ro si trasforma in indifferenza e con- vinzione che credenti e non credenti possano vivere insieme. Che le redini dello stato siano in mano all'uno e all'altro partito ha ormai un'importanza relativa per lo CAFFÈ... AMARO È chiamato caffè <SOaVe>>, il più buono del mondo, dicono i colombiani. La sua prima comparsa in Colombia risale al 1830, portato dai gesuiti. La sua diffu- sione, narra una leggenda, è dovuta a un curato intraprendente: come penitenza, ordinava alle sue pecorelle di piantame un paio di alberelli, a seconda della gra- vità dei peccati. Sta di fatto che tale colti- vazione ha avuto un'espansione sempre crescente, fino a fornire oltre il 60% dei proventi di tutti i prodotti dell 'esportazio- ne e fare della Colombia il secondo pae- se esportatore mondiale. n caffè è la forza e debolezza della Co- lombia: sottoposto a selvagge oscillazio- ni , il suo prezzo condiziona la vita econo- mica del paese. Nel 1954-, quando il prezzo raggiunse il vertice più alto, il caffè fruttò 1'83,7% del totale delle esportazio- ni; negli anni seguenti le entrate declina- rono inesorabilmente, mandando in fu- mo tutte le speranze di riforme sociali , a- grarie e strutturali . «Per la Colombia - scriveva Pat Holt nel 1964 - un solo cen- tesimo di dollaro nella variazione sul prez- zo, stabilito a New York, significa un au- mento o una diminuzione di sette milioni e mezzo di dollari nel reddito annuale, ciò equivale a mezzo dollaro per ogni uomo, donna o bambino del paese, dove il red- dito medio annuale pro capite è pari a circa 250 dollari». Oggi la situazione è cambiata solo in peggio: il prezzo del caffè è stabile; ma è così basso, che molti contadini preferi- scono rimpiazzame le piantagioni con altre produzioni, tra cui coca e papaveri. Caffè «soave>> per pochi latifondisti, per i quali l'oscillazione dei prezzi è com- pensata dalla quantità di produzione; soave per commercianti e intermediari , che possono stabilime il prezzo a piaci- mento. Caffè < amaro>per i poveri con- tadini , che si vedono dimezzare il frutto del loro sudore e sfumare ogni speranza di migliorare la qualità di vita. sviluppo del paese. Le élites conser- vatrici e liberali formano una oligar- chia unica, la cui potenza economi- ca derivava dal regime sernifeudale, fondato sulla proprietà fondiaria, e dall'industria nascente; gli interessi di tali élites si compenetrano. I pro- grammi politici dei due partiti tradi- zionali variano più nella forma che nei contenuti. L'attività del parla- mento, per quanto considerevole, continua a orientare il sistema in senso favorevole al mantenimento dei privilegi. Quanto all'affiliazione politica, essa si eredita di padre in figlio. Uno è «cliente» dell'una o dell'altra delle grandi famiglie, che si trasmettono i poteri politici di generazione in ge- nerazione. La massa ha il sentimen- to illusorio di partecipare effettiva- mente al gioco politico durante le campagne elettorali; ma la sua pre- caria situazione socio-economica, aggravata dallo sviluppo industriale e urbanizzazione, peggiora di anno in anno. Nel 1928 il partito comuni- sta organizza il primo sciopero ge- nerale della storia colombiana. Nel 1930, all'insegna del motto <<rivoluzione in marcia», i liberali ri- tornano al potere e avviano una serie di riforme: nuovo regime fiscale, le- gislazione sociale a protezione della «NON DI SOLA COCA» 11 Missioni Consolata- Ottobre '96
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