Missioni Consolata - Gennaio 1962
diano, affinchè la mia an ima viva e stia bene. In s(:~uito, Li si è comunicata t ut- ti i giorni. Quarantasette volte in tutto. • • • Improvvisamente la porta si spa- lanca. I bambini s i fermano di botto, ~e1ati dallo spavento. Nel vano ap- pare il Commissario, con lu i sono quattro soldati. Spiega una carta, vi le!o!:.e:e alcune frasi con una vocina stridente. Poi si precipita sul Cro- ci6sso, appeso al muro: lo strappa, lo getta a terra, lo calpesta gri- dando: - La nuova Cina non tollererà più simili superstizioni grossola ne. Quindi , rivolgendosi ai bambini : - Consegnatemi immed iatamen- te tutti i \'ostri idoli. Tutti i ragazzi della scuola par- rocchiale possedevano immagini sa- cre. Ed era p roprio questo che met- teva in pericolo, e irritava, la nuova Cina. Bisognava 'consegnarle, se non si voleva andare in contro alle peg- giori rappresaglie. 1 bambini guardano la suora, mu- ta come una statua. Poi decidono di ubbidire, seppure contro vogl ia : amavano molto le loro immagin i, cosi belle I La piccola Li vor rebbe conservare il suo Buon Pastore. Le altre imma- gini, pazienza, ma a questa è trop- po affezionata. E' il ricordo de lla sua prima Comunione . Tenta di far- la scivolare nella sua sopravveste e si piega in due sotto un sonoro cef- fone. - Piccolo rospo, è così che tu in- ganni la Repubblica? - bercia il Commissario. - Conducet emi il padre di qu e- sta bambina. Un quarto d'ora più tard i Li e suo padre, con le mani legate die- tro la schiena e scortati da soldat i, entravano nell a chiesa piena fino all·i nverosimile. Tutti gli abitanti del villaggio, ra- strellati dalla polizia, yj si pigiavano per un nuovo genere di predica. « che - pensava il Commissario - liquiderà la loro scempiaggin e una volta per sempre ». Ritto sui g radini dell 'altare, gri- dando e gesticolando con foga , si sforzò d i provare, come due e due fan quattro, che i missionari, « que- 34 - missioni consolata sti agenti dell'imperialismo ameri- cano >l, li avevano turlupinati , « per estorcere loro del denaro ». Poi , con voce to nant e, comandò ai soldat i di sfondare il taberna- colo . Quindi, rivolto a lla folla: - Vedremo ora se il vos tro Cri- sto è capace di difendersi. Ecco che cosa ne fa ccio . Ecco la vostra « Presenza Reale ». Trucch i del Va- ticano, per meglio sfruttarviL .. C iò dice ndo, gettò sul pavimento tutte le ostie del ciborio. La gente. inorridita, indietreggiò di un passo... Li cacciò un grido. Che cosa han- no mai fatto del suo Pane! Il Commissario sbottò in una ri - sata: r - Vedete bene, o ra, che tutte ques te cose non sono altro che fa n- donie. Se il yostro Cristo si nascon- desse davvero in questo pane, non permetterebbe che io mi faccia beffe di lui ... I « Ma anche Pilato si è fatto beffe di lui - pensa Li - eppure Gesù non l'ha ucciso. Il signor Commissa- rio si compor ta come Pilato e il Pane per terra è come Gesù al Pretorio ». Li sente le lacrime che le colano lungo le guance e fin sopra le lab- bra. Hanno un sapore salato. Se Gesù soffre, anch 'essa soffre. Sospira: «Tutto questo Pane spre- cato! ». - Avete capito? - urla il Com- missario. - E ora andatevene. E guai a chi oserà tornare in questo antro di tenebrose su perstizionil • • • Un istante dopo la chiesa è vuota. Proprio vuota? Oltre gli angeli che piangono, in ginocchio di fronte al- le b ianche ostie sparse sul pavi- mento, c'era un altro testimone, a cui dobbiamo questo racconto. Si tratta del Padre Luca, missionario. nascosto in un bugigattolo del coro. con una 6n est rella che dà sulla chie- sa. Aspettava nel suo nascondiglio che le bande terroriste se ne andas- sero, e si sprofondaya in preghiera riparatrice. Impossibile discendere per raccogliere le ostie. La sua vita non gli importava gran che, ma c'era quella dei suoi parrocchiani che lo avevano tenuto nascosto. - Signore Gesù , abbiate pietà di voi stesso - pregava Padre Luca angosciosamente. Improvvisamente, senza rumore, la porta si aprì. Una ragazzin a d i dieci anni e ntrò nella ch iesa, si inginocchiò e si a\'- vicinò all'altare, Poi, chinandosi, con la lingua, raccolse un'ostia. Un b re- ve r ingraziamento; quindi partì dol- cemente come era venuta. - E ' Li - pensò con stupore Padre Luca. - NOli l'avrei mai pen- sato di questa bambina, abitualmen- te così poco espansiva. Signore Ge- sù, purchè non la scoprano! ••• Le «epurazioni » continuavano. La squadra vola nte dei servizi d 'or- dine della « nuova Ci na» rov istava nei dintorni del villaggio in cui ave- va stabilito il quartiere generale. Terrorizzati, i contadini rima ne- vano tappati nelle loro capanne. Ness uno osava muoversi... Tutte le mattine, all 'alba , il mis- sionario nascosto nella ch iesa vede- \'a ripetersi la stessa scena. Una ragazzina entrava, si inginoc- chi ava, raccoglieva un'ostia con la lingua, poi usciva tranquillamente". « Purchè possa raccoglierle tuttel Ma non sa, che può raccoglierne pa- recchie in una sola volta? ». No, non lo sapeva. Suor Euirasia le aveva detto « che una sola ostia a l giorno poteva bastare », E poi ... voleva protrarre la propria felicità. ••• Ormai non restava che una sola ostia sul pavimento. All 'alba, come al solito, Li entrò, si avvici nò all 'altare, si inginocchiò. Padre Lu ca si lasciò sfuggi re un grido. Ritto nel vano della porta, un so l- dato puntava la pistola. Un colpo secco, seguito da una risata: - Ti ho presa, sgualdrinella! La bambina cadde supina. Padre Luca la credeva ormai mor- ta, allorchè la \'ide trascinarsi verso l'os ti a e appiccicarvi la bocca. Alcuni sussulti convulsi, seguiti da un improvviso rilassamento. La piccola Li era morta. Aveva salvato tutte le ostie, Mari« WinOWBka ( Dal I1bro . L'lmbo~eata di Dio", di Mafia Wlnow.t/(a _ Ed. S.E.I. _ C01l0 Regina Mar- gherita 176 _ Torino _ L . 900) .
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