Missioni Consolata - Gennaio 1962
rai è propriamente l'atto di ... spazzar via, sgombrare, sbarazzare»; 6 harai è la « grande purifi cazione» ed è una cerimonia di eliminazione dei peccati che ve- ni va celebrata dapprima (200 d.C. ) in occasioni straor- dinarie e poi regolarmente l'ultimo giorno del sesto mese e l'ultimo giorno del dodicesimo mese. Festa dunque di purificazione, di rinnovamento, di passaggio, per entrare nell 'anno nuovo, liberi dai pec- cati del vecchio. Anch e oK,gi 1'6 harai è celebrato in t utto il Giappo- ne: dalla capitale e precisamente dalla reggia, fino al- l' ultimo villaggio in cui esista un santuario del cu lto ufficiale. La cerimonia è rimasta, nel corso dei secoli , pres- sochè inalte[ata nei suoi elementi costitutivi : il com- pimento di un rito e la reci tazione di un testo. Il rito consist e nella presentazione di una quantità di oggetti diversi che finiscono per essere gettati in acqua corrente o messi sopra una barca che li porta in mare. Sono gli « harae-tzu-mono» (cose d i purifi- cazione) che attualmente consistono quasi soltanto in pezzi di tela candeggiata, ment re in passato compren- devano una grande varietà di oggetti: come cavalli, spade, pell i di cervo, zappe, falci, riso in spiga, ca· napa... C'è poi la recit azione di uno speciale t esto liturgico detto « o-haraillo-kotoba» (parola della grande puri- 6eazione). In origine era recitato, in nome dell'Impe- ratore, da un sacerdote appartenente alla grande fa- miglia dei Nakatomi, poi fu recitato dagli urabe (divi- natori); oggi è recitato, di solito, dal sacerdote princi- pale del santuario dove ha luogo la celebrazione. In questo testo si parla di «purgare i vari peccati che possono essere stati commessi sia inavvertitamenle che deliberatamente »; (si dividono in «peccati ter- reni» e .. peccati celest i »). Per Capodanno le case vengono addobbate fes to- samente e sulla porta c'è una speciale decorazione: la più semplice è un ramo di pino; la più elaborata è un'artistica decorazione di tre rami: uno di pino (in- di cante longevità), uno di bambù (retti tudine) e ]"altro di pruno (virtù). Sopra la porta di casa viene infissa una treccia d i paglia di riso che indica agli spiriti maligni che « la casa è' stata pulita e che non possono entra re ». Mentre il pr imo giorno dell'anno è giorno di per- fetta pace e riposo, il giorno successivo è destinato al- l'inizio di qualsiasi genere di lavoro, per cui ogni at- tore, ogni cantante, ogni professionista comin cia il suo p rimo esperimento dell 'anno. Gli scolari delle scuole eseguono il loro p rimo esercizio di call igraSa: con il pennello scrivono akune parole di buon augurio su di una carta che poi appendono nel posto più importante della casa. l primi sette g iorni di gennaio verranno poi dedi- cati a far visita agU amici e conoscenti per manife;; tar loro la propria riconoscenza per la benevolenza di cui 11 primo giorno dell 'onno, i gieppomni $~en _ dono nelle vie. ve!!i ' i dei loro ebi!i più belli . t'ra na stati fatti segno nell 'anno passato, e per chiedere che vogliano cont inuarla anche nell'anno nuovo. Il settimo giorno chiude la grande celebrazione. E' il giorno del nanakusa. (sette erbe). Prende il nome da una minestra di riso condita con sette differenti specie di e rbe. Poi ri comincia la vita normale con tutte le sue gioie ed i suoi dolori nonostante tutti gli auguri e tutti i sim- boli « portafortuna » . M .M. ml!!slonl consola ta - 25
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=