Missioni Consolata - Gennaio 1962
I '~1 •• v, DRUMS CHUKA : Chuh il '''''05111 nel Keny.. per i suoi tambur i. Al pomeriggio iI campo della scuola pareva uno stadio italiano durante un incontro internaziona le di foat-ball . Attorno a un grande cerchio stavano il Vescovo, il fior fiore della popolazione di Chuka, e migliaia di tifosi che seguivano i giochi delle varie squadre con oc- chi e voci d i intendito ri. Su tutto il pandemonio emergeva, senza tene- rezza, lo strombettamento delle ban- de e il tam-tam dei tamburi. L'ag- guerrita preparazione delle squadre rendeva difScile il lavoro a ll a giu- ria composta da maestri non sempre del tutto neutrali , davanti a quei vi rtuosismi a fri cani che si succede- vano in ritmo di iaz~ . P.,. . ,."'0,,1• • 08,,"et. 6 1 d,.u",_ Ohulla " Chuka è famosa nel Kenya pe r i suoi t amburi. II gruppo di ~io\'ani gue rrie ri ch e tambureggiano vorti· cosi ritmi di d anze e di gu e rra sono i migliori d e lla nazione. Ma oggi Chuka è diventa ta fa· mosa anche per la s ua chiesa. E ' d i modesta b e llezza, ma va · sta, d ecorosa, funzi ona le . L'ab'side semici rcola re è imprezios ita d a un a ltare in legno con sculture in ri · .. Iievo. Sull ' al to troneggia un b e l San C iusep pe in legno di Ortisei. La simmet ria d e lla fa cciata, in pietra d 'un grigio ch e t ende a l rosa è Ti· posante , semplice e seve ra , Senza essere d ecora ta da . o rna · menti cos tos i ha una genuiqa . b e l· lezza e domina il paesagg io. L a se m· 20 - IIIl,slonl consolata plicità d e lla uo ea m e tte in ri salto la grande croce ch e svetta al centro e snellisce e nobilita la facciata. Il campanile t ende al mass iccio, ma non è privo di e leganza . Si pro · tende all ' alto. Supera tutto il verde, senza indulgenze, con tono quas i prepotente. Attorno è la natura e la mate ria, ma dall 'alto le campan e pa rlano un linguaggio, in canto , ch e torme nta ed avvince anch e l' an im a africana che vive annoda ta a lla t e r· ra, ma ch e sa }Jiegare le ginocchia sulla durezza d e l suolo e pregare all ' invito d e lla campana. Tra la massa ch e a ssist eva a i gioo chi , P. Centa guardava Padre Alral· di col suo sguardo giovanile ed a pe r - to, oggi anche feli ce . Era tutta una apoteos i cristiana in que l mondo nero. Barbagli dorati di so le tocca · vano la nuova ch iesa come una ca· rezza. Chuka ha così la sua chiesa. Tra le intempe ranze nazionalisti . che, i dissidi e le prepo t enze d e lle razze di vario colore, la cos truzion e di una chiesa non è qualche cosa di trascurabile , Forse si dimentica ch e Dio posa il suo sg uardo e manda i suoi angeli dove trova la sua casa e il suo tabe rnacolo. E se la b enedi - zione di Dio si posa su un a naz io- ne, gli uomini di que lla na zione sa· pranno vive re come vuo le Dio. Pe r ques to il missiona rio costruisce. ne l suo pe llegrinaggio attraverso il mon - do, col sudo re e nel sacrificio, nuov e chiese. P . Giovanili DOlUonillO, I.IU.C . L .. popolazioni delle immense fore· .• t l' (Ici Mato Crosso nel Bruile (Mato Cros.~o ~ignilìca appunto .. grande fo· re~ ta IO), sona fannate da un miscuglio di rane. Originariamente primeggiavano gli Ind los Guarany. Si parla di duecento· cinquantamila·trecentomila al tempo delle ReduccMnu del Gesuiti . Oggi ,ono ridot ti a poche migliaia, .re non addiriuura a poche centinaia. Molti di essi sono però entrati a far parte della società hrasiliana, con la denomina· zione di .. indios civilizzati ,.. La lin· gua che parlavano, il Tupi·Guarany, è rimasta però comune a molte altre tazze di indios ancor oggi disseminate o nascoste nelle foreste. Tra que~U indios 'Che parlano il Tupl·Cuarany, vogliamo presentare i Caiuas .. civilizzati ". SUP(RSTITI li termine " civilizzati,. potrà far semhrare che la loro vita abbia ra'C· giunto un live llo quasi agiato. Tutt·al· tra. Nell'interno, allcora selvaggio e coperto di foreste, prevale la legge del piil fotte. E la natura regna sovrana. Tutti loltano con tenacia, contm il clima tropicale. contro I pericoli delle foreste, delle malattie, circondati da povertà, nonostante l'enorme ricch=a del paese, appena agli inizi del suo srruttamento. Cii antenati di questi indlos, quasi cerhunente, recero parte delle Reduc-- cft\IIU, le org:miuazionl ciclopiche realiu.at.e dai missionari gesuiti Rn dal . l'anno 1610 e via via per tutto Il Sfo· colo, per radunare gli indio, nomadi in villaggi ove poter essere in grado di re~istere alla foresta , ai pericoli , a~li IlSsalti degli schiavis tl senza scrupoli della costa, ed avere, per mezzo dei missionari , l'assistenza religiosa una volta (.'Onvertiti al Cattolicesimo. Si dice che (''erti Indies raccolti nelle He· dllCeiones fossero cannibali1 Furono. gli Indios Caiuas. t1',1. I su· perstiti della orrenda carneRcina di 30.000 indios perpetrata dai sold,ti spagnoli nell'assalto alle RedllcctOne.r? Nessuno potrà mai dirlo. E· certo che molti fuggirono nella foresta salvan· dos i dalle anni dei bianchi e non d i· menticarono tanto presto quelrepiso. dio. I missionari sono tornati a cercar", i loro indios ed ora molti di questi famlliariu.ano con il • Padre ", ma quanti sono quelli nascosti nell'impe. netrabilità delle foreste, timorosi del bianco, in perpetua vigilanza per ten· dere imboscate agli incauti violatorl dei loro segreti? Le foto qui accanto vi presentanu alcuni tipi di Indios Caiuas del Muto Crosso, tra i quali è stato P. Guidn l1aggio. missionario della Consolata.
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