Missioni Consolata - Novembre 1906

llt eoflSO(ata 175 Juvara e da competenti giudicato, per armonica perfezione di linee, uno dei più."'belli c_he si possano a~mirare. Una tradizione assai diffusa nelle antiche famiglie di Torino, e fissata in imagini sacre del Ì.empo, raccontava c~e nel fervore della J battaglia del. 7 settembre fu :veduta in cielo, tra una gloria di luce, la Consolata in atto di proteggere l'esercito liberatore e fargli scudo dai proiettili nemici. Le tradizioni e le leggende poetizzano ~empre, se non eventi materiali,· fatti morali, , e· rispecchiano credenze generalmente diffuse ed accettate. La nostra, cosi gentile e 'soave, è Corroborata da tanti fatti accertati che~ nella significazione, assurge ànch'essa a prova . degna di aver posto neL concerto df storici.argomenti che dicono le gloriEf deÙa Consolata nella vittoria-di Torino nel 1706. ID principio dell'assedio ii P. Sebastiano Valfrè,7 a coloro che si mostravano paurosi nell'avventurarsi sulla via del santuario, aveva detto: «Andate e non temete~- I fatti giornalieri, lampanti di luce meridiana, avevano omai chiarito che nel semplice incoraggiamento dell'umile quanto santo Padre, Valfrè, si nascondeva una vera predizione • di incolumità per i divoti della Con\olata. E l'avverarsi di questa prima predizione, faceva generalmente tener~ per certo che si sarebbe compiuta anche la seconda, cioè la liberazione dall' assedie. Per conseguenza, .lungi dallo sminuirsi, la fiducia dei difensori di Torino nella finale vittoria cresceva parallela alle distrette dell'assedio; avendo posto in Léi la loro speranza, sapevano che dalla ·tenerezza della Madre di consolazione l'abisso dei -mali avrebbe più presto ottenuto l'abisso della misericordia. . . Vittorio Amedeo II divideva col suo popolo 'la divozione e la fiducia . nell'antica patrona 'di Casa Sayoia. ;Fin dal_ 3 giugno, egli aveva.ordinatò ai monaci dì S. Bernardo - come si esprime la cronaca - un triduo di preghiere alla Consolata, per ottenere la liberazione dall'assedio, allora in sul principio. Tre J!OVene furono del pari successivamente ai detti monaci da lui ordinate il 1° e 1'11 luglio, poi U)l'altra in agosto, «che coincideva colla novena dell'Assunta~. Il 2 settembre poi, contemporanea a quelle cominciate in tutte le parroc~hie, ' chiese e monasteri di Torino, sempre per comando del sovrano, un'ultima novena divotissima, con straordinario concorso s'intraprese , al . santuario, co~onata dalla grazia desideratis· sima prima che avesse ;termine. ' Ma se anche mancassero- q_uesti dati precisi, queste preghiere, · e di che tempra, s'innalzassero ai piedi della taumaturga effigie nel tempo dell'assedio, e qil.ale fiducia · fosse stata riposta in questo antico palladio · di Torino, lo provarono le dimostrazioni di gra~itudine date alla 'consolata dal.principe .· e dal popolo dopo la vittoria: quali i trofei guerreschi portati al santuario, il 7 e 1'8 sett~mbre; il solenne Te Deum ivi cantato; l'elezione ufficiale, fatta dal· Corpo Decurio- 'nale, della Consolata a Patrona di Torino; il titolo di Vergine Liberatrioe a Lei gene· ralmente attribuito. Brevi r~lazio~i di grazie PERVENUTE ALLA SACRESTIA DEL SANTUAR'l:O .Mantova.-« Nella gravissima malattia che . colpi una ni.ia amata sorella mi rivolsi, can fiducia grande, per preghiere alla miracolosa ·Madonna della Consolata, scrivendo al. Ret- 'tore del' santuario. Maria SS. ascoltò 'le suppliche mie e della mia famiglia, otten~ndoci da Dio la guarigione .quasi prodigiosa. della cara. inferma. . «EMILIA PAROCCÌli-DE SANTI». .Moncalleri.- ADELE DESTEFANIS, col cuore lieto e c6mmosso, ringrazia la Consolata per· l'ottenuta guarigione della sua bambina, Pia, da gravissimo tifo e polmonite. Riconoscente si reca al santùario con tutta la sua famiglia per offrirvi un cuore d'argento, implorando dalla Vergine ta.umaturga nuove ·benedizioni_ ' . per se e per i suoi cari. ' •

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