Missioni Consolata - Dicembre 1905

182 1.2 e~.,solata Q= ••iri l'apparente età di venticinque anni stava disteso su poche foglie sotto ·una frascata costruita alla lesta, non bastante a riparare il sole nè la pioggia. Come seppi poi, era , stato po'rtato colà la sera innanzi con tutte le èose sue: alcune filze di coralline, due o tre bastoni, una scran~a ed una ]llezza zucca, uso bicchiere. Gli. ardeva vicino un piccolo ·fuoco clie andava spegnendosi come la di lui vit~; ~Il' entrata della èàpannuc~ia un altro fuoco più grosso e, sedutivi intorno, due uomini di guardia. · ' « GH Akikùiu hanno della morte tale invincibile orrore,.che per tutto l'oro del,inondo non toccherebbero un cadavere, e neanco un oggetto qualunque st~to proprietà personale di up. morto. Perciò quando una persona è in fin di "ita vien condotta fuori del villaggi~ con, tutte le cose su~; le si costruisce nel bosco una capannuccia di frasche, dove la si lascia in attesa della morte.· È co~ e se d~ noi si portasse un malato ad abital'e presso il camposanto!... La iena, a suo tempo, s'incaricheràdi divorare sul posto il cadavere; nulla di materiale rimarrà a richiamare la me- _moria del morto, tranne qualche oggetto più' resistente sparso per )a campagnà che nes~ suno raccoglierà. M'è accaduto di trovare collane o bei braccialetti e farli vedere ai neri, ma non·fu mai che qualcuno si risoJvesse a pur toccarli: Sono di un uomo che mori, e tanto basta. 1 ~ Soltanto i capi di famiglia · si lasciano · morire nella propria abitazione, ma questa poi viene distrutta daf fuoco, ed i membri superstiti si affrettano a far·S. Martjno, an· dandosi a costrurre altrove là loro dimora. « Quale strazio deve provare il povero malato quando sa che esce per l'ultima volta dal suo villaggio, ed è costretto ad andarsene sul giaciglio mortuario in mezzo al bosco, dove poi sarà pascolo delle iene ! Ed è ben difficile che nel giudicare ç.isperato lo stato d'un infermo gli Akikùiu sbaglino: eccetto il caso di accidenti improvvisi, è ben raro che qùalcuno abbia il tempo di morire in casa sua; più raro ancora che una volta an- .dato al bosco .abbia a tor.narne .indietro. o « ~ prima vista compresi che questa rara fortuna non sarebbe certo toccata al malato che ero venuto a cercare.' Salutati con brevi parole gli uomini · che erano a guardia di esso, li rimproverai in bella maniera: - Perchè non siete venuti a chiamare il patri per questo pover9giovane?- Mah! noi non sapevam...o... e poi ... e poi ... -Che poi e poi ci ha da essere ? - Vedi : costui quattro giorni or sono fu colpito dall'anima di un defunto cattivo, e ne fu cosi impossessato che da quel punto non potè più nè mangi~re, nè bere,. nè parlare. Neppure il nostro mundo-mogo ·(medico-stregone) non riuscì a nulla... - Ma n~m sapete che io ne ho guariti di quelli .che non aveva pot}lto guarire i il vostro mundo-mogo? · « Durante questo disco;so a,vevo esaminato il morente in cui con grande pena riconobbi un buon giovinotto, il quale soleya sempre sa~utarci con espansione allorchè l'incontravamo sul nostro passaggio a pascolare i montoni, ascoltava con piacere le nostre pa· role ed apprendeva facilmente-il catechismo. Che pietà! E.gli·giaceva immobile, coll'acqua caduta la notte precedente ancòr sotto il corpo, fe braccia e le gambe fredde, gelate, il respiro affa_nnato e rantoloso e sulla faccia livida·i segni d'una morte imminente... « Non v'era, iin istante da perdere. In buon punto mi risovvenni che il povero gio- • vane, dopo un catechismo che aveva ascoltato 'con molta attenzione, mi aveva chies~ insistentemente l'acqua d~ Dio. Giacchè è ben difficile che quando parliamo del battesimo (e già moltissime volte ne abbiam parlato in tutti i villaggi) tutti quanti non ci chiedono di ricevere quest'acqua mirabile, a fine di avere la benedizione di Dio ed andare poi con Lui dopo-la morte. Era quindi certo che l'infelice cui stavo dappresso, se avesse potuto vedermi e capirmi, avrebbe dimandato con ardore il battesimo. « Offersi adunque alla Consolata questa novella rosa di maggio e, sotto condizione, battezzai il morente, imponendogli il nome di Giu$eppe Colongo. Raccomandata quindi ancora quell'anima

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