Missioni Consolata - Dicembre 1905

184 W eof}SO{ata Q è vero • mi avrebbe anche permesso di dargli apertamente l'acqua di Dio, ma ere· detti miglior consiglio farlo senza che s'ac· corgessero, per la precauzione da noi adottata, in via generale, di guardarci da quanto può ingenerare l'idea.che il battesimo faccia morire i bambini! , «•E me ne tornai alla missione, allegro come una pasqua a presentare alla Consolata i due gigli olezzanti, testè colti colla sua be- . nedizione. * * * 8 giugno. « Il mese della Consolata, vorrà certo anch'esso essere· fecondo di fiori di paradiso. Difatti oggi - imponendogli H nome di .Arturo Perucca della Rocchetta - ho battez· zato un giovane di 20 anni, buono ed intelli· gente, a cui però si dovette prima togliere dal capo il pregiudizio che il battesimo faccia morire. Prevedendone la fine, da circa un ·mese lo andavamo accuratamente istruendo. Con me si era sempre mostrato desideroso di divenire cristiano, non osando palesarmi i suoi timo;i. L'ultima volta però, essendo andate le suore da sole a visitarlo, aperse loro il cuore, dicendo che egli desiderava molto il battesimo \Per poter andare in Pa· radiso, ma temeva che lo facesse morire. « Poveretto! Dovemmo'affaticarci tutti a \ vincere il timore con cui il nemico di Dio cercava di ratten·ere quell'anima così degna di sfuggire alla sua potestà infernale. L'argomento nhe riportò la vittori~ fu che nel paese dei bianchi si battezzano tutti i bambini, pochi giorni dopo venuti al mondo, e che il pat1i e le suore avevano pure tutti ricevuto il battesimo nei primi loro giorni. « Che sospirone di sollievo diede il caro giovane, quando bastantamente rassicurato e previa la preparazione prossima, sentì · scorrere sulla fronte quell'acqua di Dio che tanto aveva bramata! Per riceverla erasi' trascinato con mille stenti fuori della bassa .capanna, nella festa del sole, immagine viva di quella luce a cui sarebbe stato presto in .eterno chiamato. Lo lasciammo pieno di gioia: ,non rifiniva più di stringerei la mano, di p augurarci buona passeggiata e pronto ritorno a visitarlo. Quanto godessimo nei nostri cuori io e le suore, lo sa il buon Gesù..... * * * 14 giugno. «Ho amministrato un nuovo battesimo nel bosco, ad una povera donna che·- per grazia di Dio- ho potuto rintracciare nella capannuccia dov'era stata condotta per morire. Non è a dire quale sollievo, in quell'estremo abbandono, le arrecasse la nostra visita. « - Vedi, poverina - le dissi - sono venuto a 'trovarti colle suore che ti vogliono tanto bene, e ti ho portata una medicina buona - Buona? Io non guarisco più... - Veramente tu sei molto ammalata... - Lo so: guarda - e ci fece vedere un gambone gonfio e livido dal piede alla coscia - Povera Wangai! (era il suo nome). Adesso noi ti medicheremo con questo rimedio; ma poi, se sei contenta, ti darò ancora un'altra me· dicina, che è la più grande di tutte e che do soltanto a coloro che credono agli insegnamenti del patri. Ed appena le dissi che questa ·me4icina era il battesimo e gliene spiegai gli effetti, ella, colla fede della samaritana, escl.amò: - Dam'mi, dammi subito l'acqua di Dio: è la sola medicina che fa per me! «Rispose assai bene a tutte le interrogazioni che le feci, aggiungendo spesso: Tutto ciò già me l'avevano insegnato le suore, venendo al mio villaggio. Recitò meco còn fervore H Pater ed il Credo, quindi fu battezzata col nome di .Adele Alfieri di Sostegno. P0tenza dei carismi d'una religione divina! Lasciammo la povera nera contenta come una regina; in quali condizioni di salute ed in qual luogo! Ma già ella presentiva che la funeraria capannuccia del bosco sarebbe per lei l'anticamera del Paradiso. 28 giugno. « Mi pare d'aver bene impiegata la mia giornata, .sono quindi soddisfatto, malgrado il lamento delle mie povere gambe. Di buon mattino, appena dopo messa, avevo dovuto

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