166 w eo.,solata « gere in indipendente la Missione sotto-il « nome di.Kénya, c~n i confini attuali della « stessa Provincia secondo l'amministrazione «civile, e con la stazionè di Limùru, che giace « fuori della Provincia, affi.nchè sia casa di «procura; ed inoltre che detta Missione sia «.commessa àll'Istituto Torinèse delJa Conso- « lata ..... ». Il decreto porta la data del 14 settembre, festa dell'Esaltazione di Santa Croce. · · Cosi da questo punto la Provincia del Kény;a,con tutti i suoi ~bitanti, è come ufficialmente posta nelle mani della Consolata e commessa alle cure dei missionarii che da Essa prendono il nome, e che di Essa si gloriano _come di loro Patrona. D'ora in avanti è possibile up.o sviluppp solido e duraturo dell'opera nostra. Là i missionarii - come in casa propria - vivran~o delle stesse ,Ì'egole e costituzioni con cui vivevano a Torino; le feste particolari dei nostri cari santi diocesani f. -saranno celebrate con la stessa solenmtà, e tuttO, laggiù, ricorderà ai missionarii la patria lontana, che nell'opera li accompagna con le sue preghiere, li assiste con le ablazioni. I nostri lettori vogliano oggi - coll'usata benevolenza - unirsi a noi nell'inno di ringraziamento a Dio ed a Maria SS. per la straordina~ia protezione celeste accordata all'Opera nostra, ed il ringraziamento sia; nello stesso tempo una supplicazione, perchè la ,Consolata spanda oon sempre -lllaggior larghezza le sue materne benedizioni ·sul cammino che ancor ci resta a fare, e che ora è un dover nostro il compiere fino alla completa $)onversione della provincia del Kénya. LA PROVINCIA DEL KÉNYA Pensiamo che alcuni rapidi cenni geografici - quasi sguardo a volo d'uccello - sulla provincia del Kénya non abbiano ad essere· superflui. I nostri lettori desiderano senza dubbio di conoscere un po' meglio di quanto lo abbiano potuto fare dalle frammentarie descrizioni fin qui pubblicate, il bel paese già destinato dalla Provvidenza, ed in questi giorni dalla Chiesa Cattolica affidato ai missiona~i della Consolata per l'evangelizzazione. Riserviamo ad altre qccasioni il trattare in modo particolareggiato delle curiosità geografiche ed etnografiche che possono, per lor(} natura, dilettare i lettori,_cooperando nel tempo stesso ad accrescere le loro cognizioni sull'Africa - una parte del mondo che assume sempre maggiore importanza nel movimento mondiale odierno - e ci limitiamo per ora ad un semplice .abbozzo delle linee principali di questo quadro complesso e grandioso. Posizione geografica del paese. Il prott>ttorato inglese dell'Africa Orientale - (separato ora da quello dell'Uganda) può grossolanamente comprendersi in quei territori giacenti fra l'Oceano Indiano ed i laghi Vittoria e Rodolfo, confinando a nord coi possedimenti italiani del Benadir, ed a sud coi tedeschi. Dieci anni t'a quasi tutto quest() paese era considerato come un selvaggio deserto. Ora, grazie alla ferrovia dell'Ugandat 1 gràn parte di esso è conosciuta, e su grandi estensioni di territorio, in luogo delle paludi e dei deserti preannunziati, si scopersero zone di paese fertile, ·salubre e popolato. Una di queste zone -- e senza paragonela migliore e la più popolata - costituisce la provincia del Kénya, eretta autonoma ci-- vilmente nel 1902, ed ecclesiasticamente col .decreto di cui abbiamo più sopra parlato. Essa è situata tra il 36o ed il 39° grado di longitudine est Gree-nwich, ed il l o nord ed il l o sud· di latitudine : è quindi tagliata nel mezZ() dall'equatore. Nei suoi confini racchiude i paesi del Kikùiu, d' Iriaini, di Mbe e di Méru. La grande montagna del Kénya, la cui altezza sul livello-del mare si avvicina ai 6000 metri e l,e cui vette sono ricopertedi nevi perpetue, occupa il centro della provincia, mentre là catena ~ell'Aberdare, col suoi monti varianti dai-3 ai 4 mila metri edominati dal Kinangòp alto quasi come il nostro Monte Bianco, ne forma il confineoccidentale, distante appena 200 km. dal
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