12 eoqsolata l 163 Q <>pera a cui Egli per mancanza di missionarii e di mezzi non avrebbe potuto provvedere. · Il resto della stgria delle nostre missioni è poto. Tutti ben ricordano le prime partenze dei missionarii; la trepidazione con cui seguimmo i loro primi passi; come ci interessarono le loro àvventure e le peripezie dei primi tempi; come nei due anni successivi andarono a éoadiuvarli nuovi missionarii e poi le suore- il cui lavoro fu dall'esnerienza dimostrato co9ì utile in missione - indi la gioia del.rapido sviluppo· delle missioni della Consolata., e l'orientamento della popo· lazione verso la nuova ,pa,rola che veniva annunciata. La prova si a!J!Jrevia - Approvazioni da 'Lot•· dra e da Parigi. Questi furono gli anni di tirocinio; anni troppo brevi ancora, se si considera il tempo che è necessariamep.te richiesto per queste prove e che la Sacra Congregazione regolarmente esige. Ma avvenimenti estrinseci -o meglio la benedi7ione della Consolata- . venivano ad abbreviare questo tempo. Già il governo inglese, a mezzo del G()verpatore della provincia - in un'intervista concessa in Londra ad un nostro infO!igne b~nefattore, il conte Arturo Perucca della Rocchetta - aveva dichiarato quanto bene facessero i nostri missionarii. « ..... Il Dottor Hinde, Alto Com- « missario governativo della Provincia del « Kénya, così scriveva il prelodato conte Pe- « rucca il 19 febbraio 1905, mi ha esplicita- « mente ammesso il fatto della superiorità « delle missioni della Consolata, e la m~ggiore « prospettiva di successo delle stesse di fronte « alle acattoliche, estendendosi sull'opera già l • « fruttuosamente spiegata dai nostri missio- « nar,ii, e sull'appoggio con cui egli li va « ognor premunendo, in vista di uno sviluppo « prossimo avvenire... Tenuta in debito conto « la diplomazia inevitabile nel contégno 'di « un funzion~;~orio dipendente dal governo cen- • « trale inglese, la intervista, che si prolungò « per ore, ha radicata in me la profonda im- « pressione che l'Alto Commissario ravvisa « nelle missioni della Consolata un elemento « sicuro per la buona riuscita del suo man- « dato, e che, all'occasione, egli non può a « meno che riferirne in questo sen~o al suo . « Governo ». Anche l'Autorità ecclesiastica, sotto .cui ,' i n~stri missionarii lavoravano e da cui in· teramente dipendevano per la giurisdizione ecclesiastica, si dimostrava contenta di essi e li dichiarava abilitati a rt-ggei'e di per sè quelle missioni che la Propaganda credesse conveniente affidare ai medesimi. Monsignor Le Roy, il Superiore generale della Congregazione dello Spirit? Santo, ai cui missionarii è commesso il Vicariato del Zan· guebar set~ntrionale, scriveva da Parigi il 4 settembre 1904 (lettera al Can. Allamano): « ..... Avec vous, j'ai grandément à rendre « graces à Dieu qui a véritablement béni les « premiers travaux des Pères de l'Institut de « la Consolata. J' t-stime que l'essai de vie « apostolique, que vous qésiriez faire' au « Kikùiu av~nt de les établir dans une Mis- ' . « sion dont ils seraient directement chargés « par la S. C. de la Propaganda, a suffisam- « ment montré l'excellence de leur vocation, «. et que le temps est venu de les établir « chez ettx (l) :.. ·L'ora della Provvidenza- 8 . .E. il Cardinale 1 .kiollelmy p~r i missionari della Consolata -Memoriale alla Sacra Propaganda, Ma come dicemmo, erano gli avvenimenti stessi che parevano forzar la mano a domandare che finisse pei nostri il tem'po di prova, e-che' essi potessero definitivamente, come in casa propria, tenere quei paesi che erano stati il primo campo del loro apostolato. È la provincia stessa- considerata veramepte come una delle più belle località .dell'Africa - che al soffio della civiltà accenna ad aprirsi rapidamente: i. protestanti, smesso (~} Oon voi, io ho g1•andemente a rendere grazie a Di~» che ha veramente benedetti i primi lavori dei Padri dell'Istituto della Consolata. Io stimo che il saggio di vita apo· stolica che voi desideravate fare al Kikùiu prima di sta· bilirli in una Missione di cui essi sarebbero di>·ettamente inéa1·icati dalla S. Oongregazio71e di Propaganda, ha most•·ata a sufficienza l'eccelknza della •loro vocazione, e che il tempo è venuto di stabilii-li in casa loro. '\
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