l 174 llt eo.,solata Q imposte dall'Ordine a cui appartenevano. L'al· tare della Madonna della Consolata era perciò collocato dove trovasi presentemente la grande balaustra che chiude il presbitero attuale; ma palesatasi ben presto insufficiente al crescente conçorso di popolo la chiesa, anche ingrandita, di S. Andrea e la ristretta cappella della Madonna, venne naturale l'idea di un nuovo presbitero, idea che 'molto non tardò ad effettuarsi. Sorsero dunqtie primi i due connessi sacri ed_ifici di S. And~ea e del santuax:io propriamente detto, e la fabbrica si mandò ip.nanzi coi doni di-Madama,Reale, con quelle di nobili e doviziose persone, nonchè colle spontanee offerte del popolo torinese. I grandi pilastri binati tra gli archi, nella chiesa di S. Andrea, sono di ordine corinzio. ·! Nell'arco a levante, nella stessa posizione dell'antico, si innalzò l'altare maggiore, su cui era posta un'icona col 91artirio di S. Andrea. In .facci~ all'altare maggiore, a ponente, si apriva la gran porta d'ingresso; una secpnda: porta, attualmente la principale, si apriv;t a mfilzzodì, dalla . quale parte propriamente è ora l~ facciatl!- del tempio. L'arco in faccia ~ · questa porta è quello che mette •in comunicazione la chiesa di S. Andrea col ·santuario. r quattro archi restanti contenevano altret- ' tante cappelle: le dÙe dalla parte del santuario, ora sfondate, erano dedicate quella di destra a S. .Bernardo e quella di sinistra a S. Valerico. Le due corrispondenti, che tuttora sussistono, . sono dedicate rispettiva· mente al .SS. Crocefisso ed a S. Anna. L'icona dell'altare maggiore era opera di _ Felice Cervetti, mediocre pittore 'torinese, autore anche del quadro di S. Bernardo, alle cui figure si aggiunse più tardi q~ella di S. Alfonso de' Liguori. Il quadro del Croce· fisso è di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, il mi~lior pittore che vanti il Monferrato dopo Macrino. Fu collocato nell~ cappella il 27 novemhre 1715, nel qual giorno vi si celebrò la prima ~essa. Il fresco della volta rappresenta il Salvatore nel limbo e fu dipinto da Giovanni Battista Pozzi milanese, nel 1717. Le scolture delle cappelle o degli altari di S. Anna e di S. Bernardo (questo ultimo intitolato a S. Andrea nel· l'ampliamento del ·1900) sono del celebre Sta· fano Maria Clemente. ·Sul fianco settentrionale della chiesa di · S. Andrea s'apre, come abbiamo detto il santuario della Consolata di forma_esagona, ornato dicolonne, con preziosi marmi alle pareti. Ilpresbitero, dovuto alla munificenza di Vittorio Amedeo II, fu costruito su disegno del J uvara, autore eziandio dello splendido altare, sopra, il qual~ Bernardino Galliari dipinse nella volta un graziosissimo volo di angeli. L'altare stesso poggia a grande al-. tez'za; sopra il tronetto per l'esposizione del SS. Sacramento, fra vagh1ssimi ornamenti e contornata da magnifica cornice d'argento cesellato, sta la taumaturga effigie di Maria Co)lsola'trice. La cupola del santuario fu cominciata in aprile e finita in settembre del 1703. Venne poi dipinta, sui disegni del celebre .,.,Giuseppe Galli Bibbiena, da Giambatti~ta Alberoni da Modena per. la parte che spetta all'architettura; pennelleggiò le figure Giambattista Crosato, veneziano, peritissimo spe· èialmente nell' arte di dar rilievo ai suoi dipinti. I sei quad:d rappresentanti la storia del 'cieco di Brianzone e collocati intorno al primo. cornicione della cupola , sono del già menzionato Cervetti. La grande e le piccole sacrestie sono ricche di mobili intagliati ~n legno; la volta della prima ha dipinti d'Antonio Milocco, e quelle delle altre del Cervetti. (Continua). · . =~6Jiti ... ~<f',"1l~'~ac~~===---- ] . CRONACA MENSILE \. \t. DEL SANTUARIO ~ ,, Grazie recenti riferite alla sacrestla del santnarlo Colonia Manigoni (America del Sud Provincia di S. Fè). -CAMPANA GibvANNI, un bravo piemontese da vari anni stabilito
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