Missioni Consolata - Novembre 1905

W (~on-solata 171 Q stato primitivo. Stretti sentieri serpeggianti fra i campi o per la steppà e colleganti,.fra · infinite giravolte, i villaggi, rappresentano tutta la rete stradale, dalle vie vicinali alle nazionali. Attualmente però alcune strade sono in costruzione fra una regione e l'altra; ma.... il 50 % di pendenza è ancora regolamentare e la _larghezza di mezzo metro non si riscontra infrequente. Industrie, manifatture, commerci, negozi, poste, telegrafi, carri e carrozze, ecc., ecc., sono tutte parole esotiche per·quei paesi. Laggiù . la vita attuale può paragonarsi a quella vissuta dagli uomini nei primi tempi del ~ mondo, ·alla così detta età della pietra o, se -si vuole, tutt'al più a quella del ferro. La religione cattolica è sempre stata maestra somma di civiltà, ed i popoli parbari convertendosi al cristia_nesimo acquistarono, per il fatto stesso, abitudini civili. È quindi da sperare che la provincia·del Kénya, rimasta immobile per tanti secoli nel cammino del, mondo, ricevendo la grazia di essere chiamata alla vera fede a mezzo dei missionari della Consolata, si metterà anch'essa presto sullavia ,del progresso e del benesseri? che già godono le popo~azioni civili. ~~se·-~~ MIGLIAIA DI ABBONATI ci ottenne nel .1900 la santa ·generosità di una pia personrz, col darci modo di regalqre" una bella fotogra-fia della Consolata a chiunque procurava un nuovo abbonato al nostrò periodz'co. Ora la stessapersona, che con tal 'mezzo aveva già beneficato il santuario, vuole generosamente ripetere la cosa a favore delle nostre mz'ssioni, alle qua# si interessa vivamente. Pertanto, a par#re da oggi, chiunque ci procurerà un nuovo abbonato, riceverà franca di porto una :1:r.ust.g:r1i::fioa ::fotooromia (nuovo processo di fotografia colorata) tratta dalla vera fotografia della Consolata, della misura di 0,26 X 0,19, adatta cioè a farne un · grazioso quadro da camera. l , D S'oria del santuario della aoqsolda IN TORINO --~--~~)------ Segue il CAPO XI. Ricostruzione deU'antica chiesa di S. Andrea e trasformazione della cappella della Madonna in santuario nel 1679 - Ricerche sull'architettò dei due sacri edifizii - Fortunata, recentissima scoperta in proposito - Il Pad1·e Guarini ed il Juvara- Il nuovo presbiterio di Vittorio Amedeo II - La cupola del san-· tuario - Brevi cenni descrittivi delle decorazioni interne. Nel 1675 mancò· ai vivi in ancor giovane età Carlo Emanuele II, perciò la vedova di lui, Maria Giovanna Battista, dovette assumere il potere per il figlio Vittorio Amedeo II, ancor fanciullo. Questa nuova reggenza, che ,durò nove anni, fu assai più fortunata di quella di Maria Cristina di Francia. Nessun contrasto di famiglia, nessuna guerra esterna ne interruppe la calma: la Reggente potè governarsi in modo da osservare una stretta neutralità tra Francia e Spagna, in ciò mirabilmente secondata dal suo ambasciatore a Parigi, conte Ferraro della Marmora. Così furon~ ritardati al Piemoate nuovi guai. Anche la duchessa Maria Giovanna Battista, singolarmente divota della Consolata, nel tempo del suo goverrlo cOntinuamente visitava la sacra effigie, implorando dall'intercessione di Maria SS.lumi ed aiuti, che non le vennero negati, come appare dalle utiii istituzioni e dalle buone leggi che si fecero durante la sua reggen~a. Fu in questo tempo che si maturò il progetto di riedificare dalle fondaménta la chiesa di S. Andrea, e di convertire in vero santùario la già ampia e sontuosa cappella della Madonna il cui complesso, malgrado i parziali abbellimenti, lasciava assai a desiderare. La ricostruzione del duplice sacro edificio cominciata nel 1679, causa la difficoltà dei tempi sopravvenuti, si protrasse fino al 1705. Nel 1714 poi, in riconoscenza alla Madre di Consolazione per la gloriosa liberazione di Torino dall'assedio dei '

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