Missioni Consolata - Settembre/Ottobre 1905

.ift eof}SO la t a 133 anni di prova ci danno diritto di affermare che se i nostri fossero giunti nel Kikùiu anche soltanto qualche mese prima, ciò sarebbe stato pericoloso ed immaturo for~e, inutile senza dubbio. Se per contro avessero ritardato di pochi mesi- che diciamo?-di pochi giorni, il loro impiantarsi nel paese sarebbe stato, se non affatto impossibile, ostacolato per lo meno da tali e tante difficoltà, da intralciare non solo il rapido sviluppo dell'opera loro, ma da obbligarli forse a lasciare poco tempo dopo lo stesso paese. Il 'terribile di-. lemma che parve pesare sul Kikùiu: o cattolico, o protestante, .avrebbe avuto. una 'soluzione meno ricca di speranze per noi se altri avessero preceduto i nostri, e se questi non fossero arrivati matematicamente al ' momento giusto. Infatti, neppure una. setti· manadopol'installamento dei nostri a Tùsu, il ·vescovo anglicano di Mombasa - avendo anch'egli sentito parlare di Karòli e dei numerosi suoi sudditi - si era portato a Nairobi, e quivi, orgànizzata una carovana, si disponeva a partire con tende e 'Qagagli per recarsi a fondare presso il medesimo una sua missione. Naturalmente alla notizia che il luogo era già stato occupato dai missionarii italiani - non conoscendosi ancora l'esistenza di altre tribù, da quella di Karòli all'infuori-i protestanti dovettero sospendere per il momento l'attuazione dei loro disegni. I nostri rimasero dunque - nella loro stazione a 45 km. dal forte inglese - i soli ' . ' missionarii, ed, eccettuati i 'due ufficiali del forté, i soli europei nel p~~>ese, completamente tagliati dal mondo civile.. Le difficpltà Se ne dicono ta11te sui bia11chi! - La guerra pm·-la guerra - Si salvi chi può - L'antroppfogia dei bianchi - Tm·nati ai tempi della torre di Babele - Un si per un no e le sue consegue11ze - Meglio soli che male accompagnati - Un nuovo salvacondotto per il Kikùiu.' l .A'1 loro primo giungere a Tùsu, grazie all'influenza di Karòli il quale molto deside· rava che dei bianchi si stabilissero presso di lui nella speranza che ciò avrebbe aume~­ tato il suo prestigio, i missionarii ricevettero accoglienze festose, Ma ·queste si limitarono 1 agli abitanti di quei gruppi di villàggi. .A pochi chilometri di distanza si seppe appena, che uomini bianchi eran venuti nel paese per st'abilirvisi, e la notizia produsse anzi un generale sgomento: ne correvan tante sul conto dei .bianchi! , I mis.sionarii si misero tosto all'opera per accaparrarsi la popolazione, per iniziare quell'entente, senza di cui l'insegnamento del catechismo·sarebbe praticamente impossibile, e le fatiche del missionario cadrebbero nel vuoto·. Impresa non facile, se si considera il nuovo, e strano ambiente in cui il lavoro dei missionarii doveva svolgersi, e le varie difficoltà che dai primi passi subito si affacciano ad intralciare ogni opera di questo genere. Si sa che i pionieri - e i nostri lo furonq. nel più stretto 'senso della parola - sono bene.meriti della società , appunto perchè avanzando intrepidi fra gli ostacoli ed i di· sagi- questi sopportando e quelli superando - raggiungono, a forza d'energia e paziente costanza, i nobili scopi cui tèndevano. Le due principali difficoltà che per prime · si presentarono ai nostri consistevano nella selvatichezza degli indigeni e nel loro linguaggio. Appar~ntemente ve p.e era ancora una terza: la fama di guerrieri terribili, come quelli che ayevan saputo tener testa ai Massai, i quali pure parevan na~cere e vivere solo per la guerra·; il non essersi mai lasciato strappare un solo individuo dai negl'ieri, che 'tuttavia nell'arte di far schiavi eran pro· · fessionis~i emeriti, aveva creato attorno agli Akikùiu una certa aureola di terribile invincibilità, che prima dell'intervento del fucile e della mitragliatrice, non si era mai smentita. Tanto che un viaggiatore africano scrisse che gli Akikùiu facevan la guerra per il gusto della guerra e ammazzavan gente per il pìacere d'ammazzare. Ma quando i nostri, ver..uti in più intimo contatto con gli indigeni, li poterono cono-' scere meglio, trovarono .che questa fama terrorizzante era stata molto esagerata. D'altronde, fosse anche stata fondata sui fatti, •,

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