154 12 eo.,solata chismi nelle visite ai villaggi, dove non sempre era possibile incontrare molte persone, poichè lungo il giorno quàsi tutti lasciano i villaggi per il lavoro nei campi o per pascolare il bestiame. Adesso invece in un largo raggio attorno a parecchie stazioni il riposo ' festivo è già osservato, e difficilmente capita d'incontrar gente che la domenica si rechi al lavoro. Ciò ·ha per conseguenza che gli indigeni, non sapendo che far'e a ctcsa, capitano tutti alla missione, a far una visjta ai missionari e sentire un po' di parola di Dio. I termini si sono invertiti. Dapprima negli orarii delle stazioni la domenica era consacrata al riposo; nel senso cioè, che sospesi i lavori di missione, ciascuno poteva attendere alle proprie cose; corrispondenza coi parerlti ed amici, un po' di lettura, musica o pittura - per chi vi si dilettava- e prima o dopo le funzioni parrocchiali, anche una passeggiatina, interrotta da qualche colpo di fucile alle scimmie od agli uccelli distruggitori dell'orto della missione. Da qualche mese invece la è finita: al riposo è succeduto un lavoro intenso, per il quale il personale disponibile è affatto insufficiente. In certe stazioni, se si vuoi pranzare, bisogna farlo alle 9 del mattino; ,chè più tardi, quando da tutte le vie, dai sentieri perduti fra i campi incqminciano ad arrivare numerosi gruppi d'indigen~, da allora fino a sera nessun missionario o suora può più_ disporre di un minuto del Sll;O tempo. Nelle ore del pomeriggio i cortili e le adiacenze della stazione di missione hanno preso l'aspett~ caratteristico di una fiera :-un vocio ass9rdante, canti, giuochi e grida. Ma non son le ·grida dei venditori ambulanti, o le voci di compratori che contrattano la merce ; è il frastuono indefinito di una folla in festa. Le donne e le fanciulle si sono raccolte attorno alle abitazioni delle suore ; gli anziani, i guerrieri, i • ragazzi si affollano dai Patri. J Ma nè ai missionarii nè alle suore è ormai più possibile d'occuparsi di tutti. Col giungere .dei varii drappelli d'indigeni, raggruppati secondo la parèntela o i villaggi, bisogna scambiare con' ognuno i saluti d'uso: strette di mano senza fine e gara di complimenti ; dopo di che si destinano ad una delle classi, tenute all'aria libera da parecchi catechisti, che stanno spiegando la lezione. Data qua e là un;occhiata ai maestri, si va incontro ad altri che arrivano. Le .classi in azione sono talvolta dieci, talvolta venti, ed in ognuna si insegna una lezione del catechismo e la si fa ripetere da tutti, affinchè se la impri· mano bene in mente e dimostrino di averla ben capita. Prima e dopo si recitano sempre le preghiere in kikùiu, o · meglio queste vengono quasi sempre cantate, chè così piace molto più agli indigeni e con maggior facilità le imparano. La preghiera per la conversione degli Akikùiu è sempre l'ultima, ed è commovente il vedere con quanta devozione e slancio la recitino. Un èuropeo di passaggio per quelle ,parti, e che fu presente a questa scena, non pote trattener le lacrime, tanta fu la commozione provatane..... ed era persona t~tt'altro che troppo divota!..... · Le stesse lezioni sono intramezzate da. canti; canti selvaggi -e canti civili, e du· r~nte i so1lievi, i fanciulli e le ~agazze, eia· scimo nei proprii cortili, giocano_e saltano,_ mentre gli anziani, osservando, fiutano ta· bacco,_e i guerrieri passeggiano pettoruti o fanno circolo chiacchierando e cantan<lo anch'essi. Intanto· qualche gruppo se ne va e altri arrivano; i missionarii debbono salutare gli uni e gli altri, sorridere con chi ride, dir una parola di consolazione a qualcuno che viene a confidare le sue pene, barattare parole con tutti. E ciÒ dalle dieci del mattin() fino all'annottare, ininterrottamente, discor· rendo sempre, gironzolando sempre, senza un sol minuto di respiro; chè nessuno si sente il c~raggio di trascurare queste nioltitudini, mentre sa che accorrono dal missionario ap- ' punto per udire da lui la parola di Dio. Ormai non è più questione di zelo apostolic() o di maggior buona volontà: anche per qliest() vi è un limite che è imposRibile oltrepassare, poichè le forze umane, essendo materialmente limitat14.non lo. perroetterebbero•. La mes.se matura è in troppa quantità.perché gli operai disponibili la possano raccogliere tutta.
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