Missioni Consolata - Settembre/Ottobre 1905

' ì J.ll eof]SO(ata 153 fare nell'ordine ~at:ri::~Come in quei paesi ìilr o ==~r;:=:::: passò : nulla esisteva nè di mobiglio, vestiario, ahi· ~ modo di star buoni: osservare cioè i comantazioni, nè qualsiasi altro di quegli oggetti damenti di Dio; che uno ad uno furono spieche paiono indispensabili nella vita civile, ~ gati e docu~entati con parabole. Questo il cosi nella religione e nella morale nessuna fondamento religioso che si dovette gettare regola guidava qua~ salvaggi, niente era fr!L gli Akikùiu: un fqndo d'istruzione che, ' ' L'esame per la medaglia (da fotogr. deZ teol. Perlo) Per ottenere il privilegio di portare la medaglia le fanciulle nere debbono saper bene determinate le1.ioni di catechismo. - La suora sta esaminando cinque ragazze concorrenti, già scelte nel primo concorso fra le loro c9mpagne. - La ~incente nella seconda garni è dichiarata degna di pòrtare la medaglia. o ' rimasto di quei principii religiosi che Dio -' stesso aveva comunicato all'uomo; o se qualche l ' trac(}ia esisteva, questa era talmente lieve o deturpata, da non' esser pi-ù atta ad influen· zare l'andamento sociale, nè formare una coscienza individuale. Fu necessario cominciare ab ovo: - che abbiamo un'anima la 'quale non nJ.Uore - che vi è un Dio - che ci ha l creati - .che _è nostro padre - e che ci giudicherà dopo morte, per premiarci se buoni, considerate le loro credenze, usi e superstizioni, parve assolutamente necessario precedesse ogni altro insegnamento. Il terzo comandamento: ricordati di santifi.. care le feste, fu"quello su cui si insistette maggiormente; poichè presso gli Akikùiu~ non esistendo affatto il riposo festivo, mancavano completamente le ·occasioni di radunare la popolazione alla missione per istruirla in corpo, e si era costretti a limitarsi ai cate- ,•

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