Missioni Consolata - Agosto 1905

" famiglia, ottenne dalla Consolata la guarigione -dal medico già disperata- del primo e l'immunità degli altri, che il medico stesso aveva dichiarato non potere in alcun modo garantire. Più tardi fu la volta di una sorellina di Tommaso, di sei anni, che da male violento ed icsidioso fu in breve ridotta in fin di vita, già rantolante negli ultimi sforzi agonici contro il catarro che la soffocava, assolutamente spedita dal sanitario. « Noi grandi e piccoli-scrive con commovente fede il buon padre di famiglia - col cuore straziato dal dolore e gli occhi grondanti di lagrime ci prostrammo ancora davanti all'Immagine della Consolata, supplicandola di darci la vita della nostra cara bambina, con promessa di una messa al suo altare in Torino ». Ed anche questa grazia accordò Maria SS. Consolatrice alla preghiera cotanto fervorosa. Con meraviglia del dottore e di tutti i vicini, - con consolazione grandissima dei parenti, la piccina guarì in modo perfetto. Caraguatula (S. Paolo-Brasile). - Stralciamo da lettera della signora ERMENEGILDA PIMENTA: « Quì dove io risiedo non v'è comodità di sanitari, perciò nelle nostre malattie, dopo quei rimedi casalinghi che la pratica suggerisce, il nostro medico è la Consolata. Ultimamente uno dei miei quattro figli, Carlo di 9 anni, già indebolito e mal guarito da febbri palustri,_fu preso da un accesso di vermi, con coliche e vomiti che lo facevano gemere e gridare ch'era una pietà a sentirlo. Ventiquattr'ore durò in tale stato, e se fu salvo lo devo alla Consolata, la cui santa Immagine sta su un altarino ai piedi del mio letto, e che pregai con tutta l'anima a ridonarmi il mio Carlo. Promisi la pubblicazione della grazia, e subito il povero ragazzo potè quietare un tantino; poi andò migliorando d'ora in ora, sicchè dopo mezza giornata già potè alzarsi alquanto, e rendere egli pure grazie alla B. V. Consolata, di cui porta al collo la benedetta medaglia e che ogni sera prega coi suoi fratelli e sorelle )), « È nostra intenzione far conoscere in questi luoghi una divozione sorgente di tante grazie, perciò abbiamo incaricato un'amica di Torino di mandarci l'oleografia più grande, onde esporla in una cappelletta che. faremo costrurre poco discosta dalla nostra casa». Da Rio Texas (Stati Uniti del Nord).- L'abbonata LUIGIA FONTANA-FILIPPONE nel mandare una lunga lista di persone desiderose di ascriversi alla Compagnia colle relative quote, dice: «Sono nomi di emigrati italiani, qui dimoranti, ma fra essi ve ne sono pure di stmnieri, alcuni dei quali già hanno provato gli effetti della divozione alla Consolata, specialmente uno che già aveva ricevuti tutti i conforti religiosi, compresa la benedizione d'agonia; fu in quello estremo votato alla Consolata e dopo otto giorni già andava coi suoi piedi in chiesa ». Morteros (Argentina) 10 novembre 1904. Rev.mo sig. Direttore, A gloria di Maria SS. ed a pubblica attestazione di riconoscenza desidero darle una relazione, di cui sono debitore alla Consolata. Il nostro figlio, dell'età di tre anni, avendo uno spillo in mano e divertendosi come fanno i bambini, lo mise in bocca e lo inghiottì. Il povero figlio fu preso da sforzi di vomiti, ma senza poter rigettare lo spillo che certo si era appuntato in qualche parte dello stomaco; gridava disperato con una voce debole e rauca, che pareva spirasse da un momento all'altro. Trovandoci, fortunatamente, vicino alla nostra cappelletta della Consolata, io e sua madre piangendo abbiamo preso il piccino sulle braccia e siamo andati a gettarci ai piedi dell'altare, raccomandandolo con gran fervore. E la Madonna ce lo salvò Un nostro quadro votivo resterà nella cappella, ed avendo pure promesso di far pubblicare la grazia, ciò mi fa insistere a pregare la sua bontà, Rev.mo sig. Direttore, perchè voglia accondiscendere al mio ardente desiderio di pubblicare il favore grandissimo a noi concesso dalla SS Vergine della Consolata. Suo dev.mo FRANCESCO DANIELE =~Wr'l:==

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