116 Jl1 Coqsolata ciata quasi ad una diecina di metri'di distanza dal luogo ov'io mi trovavo. . «Sbalordita oltre ogni dire, quasi non osavo muovermi; poi, facendo uno sforzo, tentai alzarmi ed -oh, bontà della Consolata! - mi sentii sana e salva, non provando altro dolore se non quello che mi dava una contu· sione al braccio destro, di nessuna importanza e sola conseguenza di quel salto straordinario, il quale, per più ragioni, avrebbe potuto uccidermi o portarmi almeno danni gravissimi. « Immensamente grata alla mia buona Madre celeste, invio L. 50 al suo santuario di Torino, pregando nello stesso tempo che sia pubblicata la presente, affinchè ognor più si risvegli l' amore e la fiducia verso la Vergine SS. della Consolata. «Di V. S. Dev.ma TERESA CoRTESE»- Almacen El Pongo - Stazione Boni· facia. (Buenos Ayres) - I coniugi MoDESTO ed IDA VoLPE inviarono la seguente relazione di grazia ricevuta, che riassumiamo: « In un magazzino stavano ammonticchiati parecchie centinaia di sacchi di grano, destinato alla semina. Due bambini, cioè una ragazzina di 3 anni, Maria Margherita, ed un suo fratellino di 5, eludendo la vigilan~a della loro mamma, andarono colà a trastullarsi. L'enorme cumulo di sacchi, già toccato per l'incominciata seminagione, si sfasciò, seppellendo la piccina. Si può immaginare lo stato d'animo della madre all'accorgersi della disgrazia. Il suo pensiero volò, qual freccia infuocata, alla Consolata, che invocò con an· goscia terribile, ma pure colla illimitata fi. ducia che le veniva da grazie grandi già ricevute in varie occasioni. La bimba era scomparsa ed il fratellino, nell'incoscienza dell'età, non sapeva indicare il punto preciso dove ella si trovava al momento della disgrazia. La povera Ìnadre era sola... Mandato un ragazzo, che a caso comparve, a chiamare il marito, gente... col nome di Maria sulle labbra, si mise all'opera di salvataggio, senza sapere da che parte in· cominciare e ben persuasa, invece, di non avere la centesima parte della forza che sa· . rebbe occorsa a rimuovere tutti quei sacchi... Oh, era invano sperare di trar viva la cara innocente! Come fu? Ella non riuscì a spiegarselo, ma le venne un vigore straordinario e - prima che altri giungesse - trovò e riuscì a trarre di sotto ai sacchi la sua bambina. Se la gittò sulle spalle e fuggì piangendo disperata, non osando guardare in viso il supposto cadaverino. Quando giunse presso il marito che arrivava, invocando anch'egli la Consolata, ebbero insieme il coraggio di esa· minare la figliuoletta... Oh gioia! Ella apriva già gli occhietti, come destandosi dal sonno... In breve rinvenne totalmente, sorrise; e qualche ora dopo già era tornata ai suoi trastulli, senza nemmeno l'impressione della paura. I genitori, attribuendo lo scampato pericolo a grazia di Maria SS. Consolatrice, mandarono, colla relazione, una generosa offerta al santuario in ringraziamento. Colonia Zenon Pereyra (Argentina). - Il giovane ARMANDO GwvANNI, il 16 maggio 1904, cadde da cavallo così malamente. da versare in pericolo di morte, e difatti il dottore lo dava per spedito, viste che niente giovavano le cure. I genitori, disperati, alle preghiere fatte fin dal primo momento alla Consolata, aggiunsero il voto di un'offerta e di far pubblicare la grazia: voto che ebbe per effetto la guarigione del povero Giovanni, con meraviglia di tutta la colonia, com'essi scrivono.. Pilar di S. Fè (Argentina). Da MICHELE GRELLA, fedele abbonato del periodico e divoto fervente della Consolata, abbiamo ricevuta una lunga relazione di due grazie insignì da lui ricevute, che lo spazio ci obbliga ad appena accennare. Il figlio primogenito del Grella, Tommaso, fu preso da terribile difterite, e mentre egli correva urgente pericolo di morte, in l pericolo gravissimo di conkarre il male si trovavano cinque trafratelli e sorelle di lui. Una novena fervorosissima fatta da tutta la
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