Missioni Consolata - Agosto 1905

124 lli eot'}solata mento, dannoso tener testa a qualche su perstizione, ed oppormi forse ad un ordine dello stregone. Ma ripresì tosto coraggio e girai la posizione: - Senti, dissi a quell'uomo, io mi intendo assai di malati, ed è inutile che Kòghe faccia un si lungo viaggio (fino a Tùsu). Tu piuttosto, ritorna sollecitamente a casa, va dal Patri Cagliero che è là nei tuoi luoghi; egli verrà a vedere tua moglie e le darà una mecficina che la guarirà molto bene. - Fu persuaso dalle mie parole e se ne andò, !asciandomi l'affezionato Kòghe, felice di averla vinta. Qualche tempo appresso, approfittando di una piccola carovana diretta a Tùsu, inviai Kòghe a vedere sua madre, già in via di guarigione. Ma spirati appena i giorni di permesso che io gli avevo dati, si affrettò a ritornare, con tali segni di pro· fonda gioia che mi commossero. Il povero piccolo nero già ama la vita civile e la religione di Gesù Cristo». Altre ed ~ltre care figurine esotiche di piccoli neri passano nelle pagine del diario che abbiamo preso a sfogliare rapidamente, e che spiegano l'impressione registrata sotto la data del 29 gennaio: « Questo mondo piccino dà pure grandi consolazioni al cuore del missionario ! I fanciulletti che pochi mesi or sono fuggivano spaventati al nostro ap· pressarsi, o tremavano gettando le alte strida quand'erano spinti o portati a noi dai loro genitori, ora lasciano il babbo e la mamma per correrti incontro, e liberatene se puoi... Ti festeggiano, ti seguono, ti ascoltano ed il loro cuore, ancor semplice e puro, sente Iddio. Davvero che alle volte si è tentati di abbandonare tutti gli altri, per volgersi unicamente ai piccoli..... ». Però poco oltre il missionario ben dimostra che alla gentile tentazione sa ben resistere, egli venuto ptr tutti e per cui nulla contano le naturali, sante simpatie, quando si tratta di salvare le anime. « Dapertutto nelle missioni - egli scrive - corre l'assioma che le vere conversioni sono da cercarsi nella popolazione che avendo da poco aperto gli occhi alla luce, li apre pure in faccia 8.1 missionario, che - qual seconda madre - veglia paziente ed amoroso sulla nuova generazione. Ma non è men vero - almeno qui nel Kikùyu - che dagli anziani dipende presentemente il bene da operarsi colla diretta evangelizzazione. Ed agli anziani appunto io cerco di volgere sopratutto i miei passi, le mie attenzioni più sollecite. Ed essi, i capi compresi, non ci sono contrari, anzi ci vogliono assai bene, e .prendiamo insieme di buone prese di tabacco; essendo questa pressochè condizione sine qua non per essere amici, anzi uno di loro - come essi dicon(} - Ma quanta fatica bisogna durare con siffatta gente per arrivare a parlar d'altw che di buoi, di montoni e di buoni partiti per la loro figliuolanza. Tuttavia, colla grazia di Dio, 'un po' di bene si fa.... « Le suore tornate dalla visita ai villlaggi, dice il diario di febbraio, mi riferirono d'aver trovato un uomo gravissimo, ma che tuttavia non s;arrischiarono a battezzare, lasciand(} a me l'andare e decidere, tanto più che il malato chiede di vedermi, perchè ei dice che io so se morirà o guarirà. ·Ci andai volentieri e lo trovai che stava meglio. Mi chiese subit(} se sarebbe morto. Gli risposi: - Siamo tutt~ nelle mani del Signore, il quale solo sa. - Ma il Signore te l'ha detto, e tu pure lo sai, Padre: dimm~lo dunque. - E perchè mi chiedi se morirai?. - Perchè vedo l'anima d'un mio amico morto di fame; mi compare· continuamente durante la notte e mi dice= Vieni, vieni; io e tu dobbiamo fare una cosa sola, dobbiamo stare insieme. Io prendo un tizzone e lo caccio, ma egli è sempre lì. .... - Tentai invano di persuadere il poveretto che quelle visioni erano l'effetto della febbre; dovetti consolarlo dicendogli che sol(} per la parola di colui non sarebbe morto, perchè chi comanda È! Dio. Fatto un po' di catechismo ad alcune donne e ad un uomo eh& stavano col malato, ci lasciammo colla vicendevole promessa di rivederci il domani. n poveretto è grave, ma non ancora al punt(} che convenga battezzarlo in articulo mortis. « Da un po' di tempo, troviamo nello stess(} diario di fèbbraio, hG fatta una scelta di pochi uomini, i migliori tra i nostri operai

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