70 w e o., so la t_a « Un cattolico impiegato della stazione ferroviaria cadde gravemente infermo e presto non vi fu più per lui speranza di guarigione. Costui, che da gran tempo più non compiva i suoi doveri religiosi, aveva due figliunletti allievi alla nostra scuola. Appena io seppi da essi che il caso del povero loro papà era disperato, incaricai ·il più piccolino di portargli una medaglietta della Consolata e di mettergliela lui stesso al collo con una buona Ave Maria. E siccome il bimbo era il prediletto del babbo, riesci a compiere appuntino l'incarico; intanto noi si pregava. · Alcuni giorni dopo l'ammalato si riconciliò sinceramente con Dio, e dopo due altri abbandonava quaggiù orfani i figliuoletti che tanto amava, ma lasciando fondata speranza di essere andato ad attenderli in un mondo migliore per intercessione della Consolata. «Anche una pia signora francese di qui - continua Suor Ester - si vanta di essere scampata da una gravissima e pericolosa malattia per grazia della Cons~lata, della quale io le mandai un'imaginetta ch'ella tenne sempre seco con grande fede e divozione. Molte pie signore poi vengono a chiedermi .la medaglia della Consolata, quando banno qualche particolare bisogno di grazie e specie quando stanno per divenire madri». In due circostanze poi la stessa pia scrivente ebbe salva la vita per intercessione della Consolata. Riferiamo i fatti colla semplicità con cui ella li racconta.« Mentre stavo preparando l'altarino per la festa dell'Immacolata, caddi all'indietro dall'altezza di tre buoni metri, battendo fortemente del cranio sul pavimento. Rimasi fuor dei sensi per qualche minuto ed intontita per qualche giorno, e tutto finì lì, per bontà di Maria SS. C(nsolatrice, che mi assistette anche visibilmente in un altro caso. Mi si era formato un ascesso nella gola e non si riusciva a darmi il taglio, di cui cresceva di giorno in giorno la necessità, perchè mi si erano chiuse-le mascelle in modo ch'io non poteva aprire la bocca' tanto· da permettere al dottore di esaminare la parte malata Intanto il male mi cagionava spasimi indicibili e pareva mi dovesse ad ogni momento soffocare. Una notte mi sentivo proprio chiudere la gola e credevo di impazzire per il dolore; mi gettai con fiducia anche maggiore del solito ai piedi della Consolata, la cui imagine sta davanti al mio letto, e la supplicai a concedermi di poter aprire alquanto le mascelle o disporre che il chirurgo potesse in qualche modo operare. L'in~ domani, a mia istanza, si mandò per il valente dottore, il quale ' con tanta pazienza e destrezza' sforzò dentro la. mia bocca e la mia gola l'istrumento ch'io guidavo colla mia mano, e con tanta abilità seppe dare un taglio al punto giusto, che l'ascesso si svuotò con un piccolo zampillo, !asciandomi finalmente libera, ed aumentando la mia riconoscenza verso Maria SS. Consolatrice e S. Giuseppe, al quale-pure m'ero fervorosamente raccomandata». La gratitudine di Suor Ester è veramente · operosa, e-lo zelo suo e delle ottime di lei consorelle per propagare la divozione alla ConsOlata, fa sperar-frutti sempre più abbon- ' danti. Ai cattolici di Raichore, così bisognosi· di essere sostenuti nella fede; ai poveri pagani dell'India, come a quelli dell'Africa, sdrrida la Madre di Dio, che volle rivelarsi anche a loro sotto il più dolce e soccorevole dei titoli onde l'onora la cristianità civile. Storia del santuario della· Goqsola~a IN TORINO ---@"'\Y-~- CAPO X. SoMMARIO. - La chiesa di S. Andrea e la cappella della Consolata fino al secolo XVI - Relazione di M.•· Peruzzi, visitatore apostolico nel 1584 ·- Il commendatario cardinale Camillo Gaetani - I cisterciensi sostituiti ai benedettini nella rustodia del santuario - Fondazione della Primaria Compagnia della Conso7ata - Statuti e regolamenti della medesima; bene che operò in To'1ino. Fra/ le antiche memorie scritte a noi pervenute attraverso le disastrose vicende dei secoli medioevali, non ve n'ha alcuna che ci descriva lo stato materia-le della chiesa di S. Andrea e delle annesse cappelle di N ostra Signora della Consolazione e delle Grazie, e ci dica quali mutamenti vi venis· sero fatti dal tempo della loro riedifìcàzione fino al XV secolo. Di questo secolo poi, noi
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