lll (2 o 11 s o l a fa 75 canne un piccolo sentier_o, che ci permetta di inoltrarci alquanto a vedere se veramente il leone si nasconde ancora in questo boschetto; quei delle !ance li proteggerannp, stando all'erta a colpire la fiera se si mostra; tu poi, o patri, la finirai col fucile... ». E così fu deciso. Ma i famosi cursori tagliavano alcune coi denti,fu per la belva cosa d'un solo istante... Il teol. Borda, cui essa volgeva il1ianco, con fortunata precisione le sparò due colpi quasi a bruciapelo, fratturandole 't'osso della spalla sinistra e trapassandole un polmone. Il fiero animale lasciò la sua preda, ruggì per il dolore, ma, sebben zoppicando e perdendo sangue, Leonessa ncclsa prèsso la missione della Madonna dei fiori (da fotografia) piante animosamente, e poi rinculavano in fretta gridando: « Eh, eh, il leone è proprio lì. .. ». Ricominciavano a gettar sassi; poi ve· dendo che nulla di nulla si muoyeva, incoraggiati, tornavano al lavoro protetti dalle lance. Tra queste alternative di audacie e di timori, s'udì un terribile ruggito .che gelò il sangue nelle vene alla folla d'Akikùj u rac· colta là intorno; i nostri ripeterono una fer· vida invocazione a.'lla Consolata. Segui un momento veramente terribile e drammatico. Scattare dal boschetto, avventarsi su un tarchiato indigeno, squarciargli il ventre cogli artigli formidabili ed attanagliargli il braccio destro ~ si rintanò di nuovo tra le canne. I neri, visto lo scempio del loro compagno, erano quasi tutti fuggiti come disperati, ponendosi in salvo sulle l due circostanti colline di Lolie e Maingha, d'onde stettero osservando i nostri, rimasti con pochi coraggiosi sul luogo della sangui- ~ l nosa scena. Curate alla meglio con ·una prima medicazione le orribili ferite del povero nero e fattolo trasportar via, il teol. Borda si pose in agguato con alcuni indigeni a poca distanza dal canneto, di rimpetto al sentiero per cui poteva ,uscire la belva... La grande vociferazione dei neri s'era spenta nel terrore; appena si osava
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