J.2 eof1SO{ata 55 resto fra tutti i popoli selvaggi, le più abbru· 'l rispondono: Non lo so. - Uno salta su: Il tite, perchè costrette a lavorare quali bestie patri è venuto per darci lavoro. Al mio diniego, da soma ed a pensare, quasi da sole, alla col· un altro dice: Tu sei venuto per tagliare alberi tivazione della terra ed al mantenimento della l e far molti assi. - Oh, in Europa se ne fanno famiglia; mentre gli uomini, quando non g~er- assai più. Ed insisto nella domanda. Un nero reggiano, vanno a zonzo. Dopo i saluti ed i. di nòme Kaciobe risponde: Tu sei venuto per soliti discorsi sulle cose loro, noi chiediamo: insegnarci la parola di Dio. · Sapete chi è che manda la pioggia sulle vostre «Bravo! E' così appunto. Ebbene ora ditemi: campagne, facendo · Quanti Dei vi sono, loro produrre la me- lo sapete? - Tre, liga e tante buone grida un nero ercucose? E' Iddio. - leo: il dio sole, il dio Le donne si misero· pioggia, il dio flua ridere, come chi me. Un suo compa· sente una grande gno vuole siano ingenuità, e ribat- quattro, ma nell'e· terono pronte: E' il numerarli non tromogo (stregone) che va che i tre prece· .fa :piovere; Dio sta denti. Mi rivolgo ad lassù, in alto: fa i un giovane dall'a· suoi affari; e noi spetto assai intellifacciamo lo stesso gente: E tu che - nè vollero udir dici? - L'interro· altro sull'argomen- gato mi guarda in to, le poverette ! ». un modo particola· Diario deUa sta· re, tra il compassiozione del S. Cuore- nevole ed il beffar- « La visita giorna· do, e: Non so, dice, liera ai villaggi perchè tu si.a venuandò poco bene. Ca- to nel mio paese; pitammo in un luo- nè so quanto tu vai go dove non erano domandando, ma disposti ad .udirei; questo mi sembra: essendocene subito che tu oggi abbia accorti, non rivol- bevuto molto vino gemmo quasi paro· per venir fuori con la di Dio ai molti queste interroga· uomini che trovam- zioni. - Sarà premo riuniti». sunzione, ma in Dallo stesso dia· quel momento mi rio: « Oggi, in un. ricorse alla mente villaggio ove ero il musto madere de· stato sempre ben putant- q-uos Spi· accolto, udii con me- ritus repleverat. - raviglia dirmi che Sursum corda!». me ne andassi, che Un giované akikùju in atto di gran meraviglia «Indifferenza in· non si voleva sa· (Da fotografia del teol. Perlo) cosciente, indiffeperne della parola _ renza maligna, di Dio. Inutili riuscirono le mie insistenza; ~ scherzo e scherno, sospetto di connivenza seppi poi che ero stato trattato cosi, perchè col governo o di altri secondi fini, non erano ritenuto amico del governatore ». certo rose pei i mis~ionari, ma erano cose Da· « Incontrai un gruppo d'uomini, scrive altra turali, aspettate. Tutto ciò - dice il diario volta. D. Giacosa, che m'interrogarono sulla della missione dei Ss. Angeli, esprimendo un parola di Dio che io vo dicendo per i villaggi, sentimento comune - tutto ciò rattrista l'ama mi accorsi subito che lo facevano per pren- i nimo del missionario, ma non lo scoraggia dermi in giro. Meschinelli! Tuttavia ho get- punto, anzi ne scuote l'inerzia, ne acuisce tato loro qualche frase, e chi sa? Il Signore l'intelletto a trovar sempre nuovi spedienti per può dalle pietre trarre dei figli di Abramo». conquistare le anime di questi poveri neri; Iiiario del teol. Cagliero- «Oggi ho tentato di giorno per giorno gli apprende qualche cosa fare nn po' di catechismo ad una. squadra di riguardo al miglior modo di agire con essi. nuovi operai. Mentre riposavano seduti sul- ~ E quando piaccia a Dio, Egli ben saprà far l'erba, entrai in discorso chiedendo loro: Sa· trionfare il suo Verbo »; · · pete perchè io tlall'Europa, il mio paese lon- Cosf, fidando in Colui che li aveva mantano bello e ricco, sono venuto qui tra i boschi, dati, i missionari fissavano l'occhio della in una misera casa, con poco cibo?- Due o tre mente al futuro. E Dio -stesso e la Vergine
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