J.!l 8ortsolata 53 e K"'"'~ E~ ~ _•ceK o· tesimo in punto di morte; cosi per aprirsi 'l Intrattenendo i nostri lettori sul secondo la via a battezzare, anche senza l'assenso dei stadio-di lavoro apostolico de' nostri, noi genitori, i bambini morenti, prendere l'ahi· abbiamo;. colla possibile ampiezza, mostrato come si sia svolta, con felice risultato finale, l'azione che essi s'erano prefissa quale primo grado del lavoro d'evangelizzazione, o piuttosto di prossima preparazione alla medesima: la conquista, cioè, dei cuori dei po· veri neri e di un'in· fluen'za morale abba· stanza estesa ed auto· revole, da potere con buona speranza incominciare a spargere i primi semi della parola di Dio. , Ingresso d'nn villaggio indigeno sotto le bananiere (Da fotografia del teol. Perlo) Ma qui, più che mai, conveniva procedere con azione ben ponde· rata, prudente e concorde. I missionari, èon lungo faticosissimo lavoro, avevano prepa· rato 30 lezioni catechistiche nella lingua del paese, compendianti in breve e facile forma le fondamentali verità di teologia naturale: esistenza di Dio; immortalità dell'anima limana; premi -e castighi della vita :futura, ecc·, per pastudine curando i piccini di versare sempre loro aequa sul capo, come medicina». L'insieme di· questi mezzi doveva costituire una specie di educazione pubblica civile e religiosa,, procedente a gradi: dalla intensiva lavorazione d'ambiente per avvicinarsi sempre più agli indigeni, fino all'istruzione delle masse nelle verità della dottrina cattolica. <t sare poi ad accenni sulla Redenzione ed a l quanto è indispensabile a sapersi da un adulto, per ricevere, al caso, n battesimo in punto _di morte. Così pure si erano tradotte in kikuju le principali preghiere. Fustabilitochesireci- ! tassero - una pe-r volta - tal_i lezioni, se· guendone la serie e non passando ad una nuova, finchè fosse appresa e ritenuta dalla maggioranza degli indigeni l'antecedente.
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