f>2 .f11 ·eo11solata ~Q~~~~~----~~~·•c~sc~~~~~~~~~~ --~----~~~·•c~8C~-=~ma.-~~.---~ed?.o è per principio avversa. al cristianesimo ed ostile ai missionari. Ma tutt'altre erano le disposizioni degli Akikùju, indifferenti a qualsiasi religione e ben portati, invece, verso i missionari; nè conveniva il troppo lungo indugio in un paese che i protestanti circuiscono e cercano .con ogni arte di invadere. Un altro metodo <l'evangelizzazione consiste nell'impiantare collegi per fanciulli ed ospedali per la curà degli adulti malati, gli uni educando e gli altri convertendo alla vera religione. Ma questo sistema non si presentava adatto nel Kikùju, dove i ge• nitori, non compresi ancora dell'importanza dell'istruzione, non obbligano i fanciulli a frequentare la scuoia; e questi, abituati al libero vagabondaggio, la disertano appena paesate, colle prime lezioni, le·attrattive della novità. Gli ospedali poi avrebbero portato un enorme dispendio, dato pure che i neri' adulti, per il loro carattere indipendente e .!e abitudini randagie si fossero adattati a soggiornarvi; o~trechè questo metodo era anch'esso troppo lento al bisogno. . , Un terzo metodo è quellQ già adottato :nella sua lunga carriera dal cardinale Massaia di gloriosa memoria, il quale passava jncessantemente da una località all' altra seminando la parola di Dio. È un metodo che dà buoni risultati nei paesi civili, o.che hanno una semi-civiltà come l'Abissinia, dove operò l'illustre mjssionario; ma tra popoli affatto selvaggia per indole incostanti e volubili ·come gli Akikùju, ~l buon seme, abbandonato. a sè stesso, inaridirebbe appena germogliato, al par di quello gettato dal simbolico seminatore del Vangelo tra i sassi e gli sterpi. E d'altra parte: quanti m.is13ionari al giorno d'oggi hanno la fibra del Massaia, da reggere 35 anni alla. vita. errq..nte sotto la tenda, tra le insidie del cl:ima non solo africano, ma equatoriale? Tutto ben ponderato, i missionari dt~lla Consolata si convinsero che il II!etodo. di evangelizza:~~ione più conveniente per la lQro regione fosse un misto di questi tre, ordiqato ad @parare contell!poraneamente su tutta la massa della popoia~ione, ed esplicantesi principalmente con questi mezzi; l ° Formazione di catechisti indigeni i quali, scelti in ciascuna stazione ed ivi iniziati nell'istruzione religiosa, passassero poi a com-· pletarla in apposito collegio, divenendo così, per la conoscenza della Ìingua e delle abitudini del paese, preziosi aiuti al missionario (metodo individuale). 2o Un sempre maggiore sviluppo da darsi agli ambulatori delle stazioni, predicandovi colle opere di misericordia, cogli esempi di .bontà e di sacrificio ed, a misura che ciò :fosse possibile, anche parlando di_Dio e di cose attinenti alla religione. Come mezzo a catechizzare i. ragazzi, studiar ogni industria per attirarli alle scuole, èsistenti già dapertutto ma ancora in embrione·; sal,vo che a Tusu dove già era apbastanza fiorente per l'appoggio di Karòli · (ciò in sostituzione di ospedali e collegi). · 3° Le visite ai villaggi da farsi ogni giorno, ·eccetto le domeniche, sia da un missionario solo, sia d~ due suore, accompagnate, quando ne foss~ il caso, dal missionario o da un uomo di fiducia (metodo del ca~di· nale Massaja). Regolare tali visite ip. modo da scorrere successivamente tutti i villaggi posti nelle vicin,anze di ciascuna missione, nel raggio di una a due ore di distanza dalla medesima, e ritornando in ciascuno nel termine di otto o, al più, quindici giorni; a fine poi di poterai spingere anche ai vil,.. laggi distanti fino·a tre ò quattro ore dalla stazione, in un giorno·di ciascuna settimana consacrare alla visita l'intera. giornata, portando seco il necessario ciQo. « Norma direttrice di tale visite, dice il testo di dette Conclusjoni, dev'essere il cercare di attirarsi sempre meglio la benevolenza e la fiducia degli indigeni, interessandosi delle cose loro, curando i malati e, se lo desi.derano, ~acando un po' di scuola ai ragazzi; entrare poi a poco a poco a parlare di Dio. Si ~ccudiscan.o con specialissima cura i malati gravi, visitandoli anche fuori d'orario, i,struendoli rapidamente nelle verità di necessità di mezzo, per poter loro am.ministra.re il bat-
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