l. 50 w eo.,solata Q della quale Iddio gli darà infine grandi .consolazioni, specie nell'Africa equatoriale, dove la messe si presenta più abbondante forse che in verun altro paese di missione del mondo •. - E monsi- . gnor Allgeyer, Vicario Apostolico di Zanzibar, diceva fin da principio ai nostri: c Non pensate di far qualche cosa nel- campo spirituale prima · di molti anni. Tutte le nostre missioni del Kili-. mangiaro e del Taveta nei primi dieci anni quasi non diedero conversioni : gli indigeni non volevano neppure vedere il missionario. Ora quelle missioni sono . fiorenti, ed il numero dei convertiti si eleva a migliaia , . I missionari della Consolata, facendo tesoro dell'esperienza di campioni così sperimentati nell'apostolato fra gli infedeli; procedono oggi, come fecero fin dal loro ingresso in Africa, con pru- . dente lente!l!za e frenando nell'opera, . come nell'aspettazione dei risultati, le generose impazienze, contenti di racco~ gliere quali modesti incoraggiamenti le prime benedizioni di Dio. Il teologo Filippo Perlo scrivendo, or non è molto, al nostro Rettore, dopo .averlo informato .sull'andamento delle missioni soggiungeva: c D'altra parte, che cosa dire a V. S. di stazioni, in cui sono appena quattro o cinqué mesi che si lavora - seppure si può considerare vero lavoro, lavoro cioè che produca frutti - quello fatto in tirocinio (e sottolineava la pa~ rola) e senza nemmeno ancora possedere perfettamente la lingua del paese?». Tutto ben ponderato, noi fummo ad un punto di sospendere la trattazione di questo soggetto e d'intralasciare, per ora, di parlare del terzo stadio ·di lavoro 'apostoliéo dei nostri, aspettando ch'esso fosse pi~ avanzato. Ma ci.rincorò e vinse ogni nostra esitazione la stessa . ·~ o considerazione che - malgrado il riserbo abituale in lui -accende di santo entusiasmo la chiusa della lettera ·del teol. F. Perlo. Egli ricordando le feste centenarie della Consolata a Torino che, anche nell'Africa lontana, fecero palpitare di gioia tenerissima ·e di figliale orgoglio il cuore .dei missionari, soggiunge: c Ma poichè quanto passa per le mani della nostra Madre Consolatrice è destinato à riuscir bene, speriamo che fra qualche anno l'opera delle missioni . abbia da vedere - sebbene in altro genere - simili risultati, coronati pure da trionfi • . .Fiat l Raccogliamo adunque quanto finora s'è operato per l'evangelizzazione· degli Akikùju come una soave pr~messa, come uno sprone a noi, ed a tutti gli ·.amici e benefattori delle nostre missioni d'Africa ad affrettare - secondo la no-· stra possibilità - . cogli aiuti materiali, e specialm~nte con quelli ·della preghiera, l'avverarsi del pronostico, a maggior glorià di Dio e della Madre di consolazione. · r: Esercizi spirituali nel cuore dell'Africa -Diversi metodi d'evangelizzazione - Scelta del più conveniente- Il catechi1Jmo in.kikùjuIn nome di Dio, per la via lt~nga e difficile l Terminate nel1903le prinçipali.fondazioni di missioni e provveduto, con numerose applicazioni di terreno (1) nelle migliori lo_calit~ del paese, a·gli impianti futuri ed a fronteggiare il pericolo protestante, i nostri missionari a.pprofittarono tosto della. tregua relativa nel lavoro materia.le, per prepararsi ad intraprendere un diretto ed intenso 1avoro spirituale, appena lo permettessero le circostanze. A tal fine, il i o marzo 1904, tutti i missionari sacerdoti si radunarono nella stazione (l) Si vegga il periodico di dicembre 1904 a pag. 197.
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