Missioni Consolata - Marzo 1905

-J.ll 8o11solata 35 Q bontà caratteristica del suo tratto, farà sì che la memoria di Lui resti lungamente in b!')nedizione fra il popolo torinese. · In suffragio dell' anima. del compianto · Monsignore venne celebrato nel santu_ario un solenne funerale, il 20 febbraio, · c01i numeroso {ntervento di clero e di persone divote. L'ODIERNO PROSPETTO ·della cappella delle Grazie Tra le opere che nei restauri del santuario · maggiormente si imponevano, era quella di migliorare la cappella sotterranea detta d~lla Madonna delle Grazie, e di porla in più diretta Jomunicazione colle parti superiori del te!ll~ pio. Più volte già,_era stato dai torinesi. manifestato il desiderio che fosse resa più accessibile la cripta, dove aveva. avuto le prime origini la divozione a Maria SS. sotto il titolo della Consolazione, e che il cors9 di ~tto. secoli aveva, colle pie tradizioni e col!e memorie storiche, resa di. più in· più ve~eranda. Come i nostri lettori ricorderanno, ancorà nel 1899 la cappella delle Grazie rimaneva aa:,atto separata dalla chiesa di S. Andrea,_. per.il muro contro cui era addossato l'altare . dedicato. al grande apostolo: Dietro questo mur.o aravi una balconata o tribuna difficile ad esser tenuta colla necessaria pulizia, p~~chè_stretta, oscura e che per ci~ stesso por" g~va_ purtroppo il destro ai borsaiuoli di compier~ le loro subdole·imprese, nei momenti di maggior concorso. La cripta poi mancava assolutamente d'aria e di lucè, e rimaneva nascosta così che molti visitatori forestieri del santuario, se non erano precedentemente avvertiti, se ne partivano senza averne nep-. pure sospettata l'esistenza. A fine di riparare allo sconcio che restasse quasi. obliato e privo. di adeguato decoro un luogo storico, e per annuire alle reiteratt-, Q giustissime istanze dei devoti e dei cultori delle patrie gloriose memorie, già in occasione dei lavori compiutisi al santuario nel 1879 erasi allestito un progetto, che poi per varie circostanze, primissima qnella della forte spesa, non ebbe seguito. Gli studi al riguardo però furono alacremente ripresi nel periodo degli ultimi restauri, e ne risultò il disegno che, a giudizio dei competenti, risolse nel miglior modo che fosse possibile l'arduo e complesso problema. L'esecuzione delle opere neces.sarie ad attuare il piano progettato presentò gravissime difficoltà costruttiv~ ed artistiche. Murata la grande porta d'ingresso di ponente, si eresse da quel 1!1-to l'altare di S. Andrea; fu quindi abbattuto il vecchio muro che stava dietro l'altare stesso, il che richiese mille preyauzìoni, per evitare danni che minacciavanQ di prodursi alle volte ed ai muri latistanti. Con ciò .si era arrivati a gettare un torrente d'aria e di luce nel venerando ' ' ambiente sotterraneo, togliendogli quanto aveva di tetro e di mefitico. L'antica oscura piccola tribuna fu abbassata e resa ampià., elegante e sfogata, capace di accogliere un buon numero di divoti; anche dalla chiesa di S. Andrea si venne ad avere il pieno prospetto della cappella, la quale entrò così a far corpo cogli edifizi superiori del san· tuario,. intonandosi e fondendosi poi quasi perfettamente con esse per l'identità dei ricchi marmi e delle dorature. ·A} valente ingegnere Vandone aveva pre-. sent.ato una somma non indifferente di difficoltà tecniche ed artistiche la decorazione 'dal front.one, che doveva dar grazia all'ampia apertura rettilinea: risultante dall'abbattimento del muro e, ciò che era più necessario ancora, mascherare la sgradevolissima impressione che produceva il grande arco della volta della cripta aprentesi, con aspetto di bocca di forno, poco .sopra allivello del pa· vimentò deUa chiesa d.i S. Andrea. Le difficoltà furono superate, -se non con perfezione qui affatto impossibile, con una felicità generahii.'ei;lte riconosciuta ed · encomiata, mediante l'attuale tempietto a padi-

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