34 W eoflSOfata preghiere, dando poco dopo al fedele suo servo, anzichè una corona d'anni cadu:. chi, il possesso felice del secolo eterno, ove certo l'avrà introdotto la soavissima Madre d'ogni consolazione. Monsignor Bertagna era nato nell828 da distinta famiglia di Castelnuovo d'Asti. Portato allo stato ecclesiastico dalla na- - turale purezza e bontà dell'anima sua, da una·spiccata tendenza alla pietà, non tardò a dimostrare quanto egli' amasse le virtù S!J-Gerdotali e le sacre discipline. Fra queste predilesse lo studio della Teologia Morale che intraprese sotto la guid.a di quell'insuperabile .maestro che fu D . . Cafasso, co,adiuvandolo poi come ripetitore. Mot:to nel 1860 il Servo di Dio, gli succedette nel rettorato del Convitto Ecclesiastico il can. co Eugenio · Gaietti, eletto poi a Vescovo d'Alba; e .sotto di lui il teol. Bertagna .ebbe l'importantissimo ufficio di capo ·delle Conferenze Morali, in cui per circa 20 anni fu il maestro di tutti i sacerdoti della archidiocesi ed anche di molti delle diocesi vicine; giacchè lo studio indefesso e r acutezza della mente gli avevano data una così vasta c01;wscenza degli autori ed una così grande facilità nello' applicarne le sentenze, da farlo riguardare come un oracolo nel risolvere' i casi più iotricati. Nèl 1878, avendo ·M.r Gastaldi Arcivescovo di Torino trasferito nel seminario metropolitano l'insegnamento della Morale casuistica, il teol. Bertagna p~ssò in Asti, chiamatovi da quel Vescovo, M.r Savio, quale capo delle Conferènze di . Morale nel suo seminario, e poco di poi veniva nominato canonico della cattedrale e pro-vicario della diocesi;· morto poi M.r Savio, il successore di lui M.r Ronco·promuoveva il Bertagna a Vicario Generale.· Richiamato nell'archidiocesi da S. Eminenza il Card.Alimonda, venne preconizzato Vescovo titolare di Cafarnao nel solenne conclave del 24 marzo 1884 e ·destinato come Ausiliare dello stesso · · Card Alimonda. Da quel-tempo data anche la nomina di M.r Bertagna a Rettore · dei seminari dell'archidiocesi. Dal metropolitano, ove prese a risiedere, ripigliòl'insegnamento della Teologia Morale nel Convitto, e lo continuò fino all'ultima sua breve malattia che lo trasse alla tomba. Nel1901, in occasione delfesteggiatissimo suo giubileo sacerdotale, Leone XIII. quale prova di sovrana benevolenza per i servigi da lui resi alla Chiesa, nominòMr Bertagna Arcivescovo titolare di Claudiopoli. Ma nè la nuova dignità, nè l'età già grave e l'indebolita sua salute, non impedirono al venerando Presule di continuare le sue fatiche, sia come· titolare delle Conferenze Morali e Rettore dei seminari, sia eome Vicario Generale di S. E. il Card. Richelmy. Cosi la morte lo colse sul campo del suo lavoro apostolico, ed Egli si addormentò ~ placidamente nel' Signore avendo rierù· pita pienamente la sua. giornata. Come saggio della vastissima e profonda sua dottrina, S. E. M.r Bertagna lascia alcuni trattati apprezzatissimi; le sue dott.e lezioni, raccolte e litograf~te dagli allievi di lui, contengono insegnamenti e norme preziosissime per l'eser- - cizio del ministero delle .confessioni, ad uso del giovane clero ed anche dei sacerdoti provetti. A tutti poi M.r Bertagna lascia l'esempio eloquentissimo di una rara modestia, che· lo faceva. alieno degli onori e rla quanto si scostava da quella semplicità che gli fu così cara, e che, insieme çolla l
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