44 12 eo.,solata q Carignano.- BIGONE ANGELA, giovane ventenne, da parecchio tempo soffriva per adenite ascellare e traeva un'esistenza infelicissima, senza speranza di una-pur lontana guarigione: .Si raccomanda infine.alla Consolata, subisce, ponendosi sotto la di Lei protezione, un'operazione difficile e pericolosa, e ricupera la desideratissima salute. Pnvia. - «Una famiglia in ristrettissime condizioni finanziarie aveva da 10 mesi disoccupato il figliolo maggiore, unico suo sostegno. Si era con ricerche attive, ed insieme con prel l l ghiere, procurato di sollecitare quell'impiego f di cui si sentiva tanto la necessità, ma invano. Una sorella della madre del giovane, abitante in Torino, ebbe dal suo cuore il suggerimento di "ricorrere alla Consolata per ot- 1, tenere la sospirata grazia. Ed in brevissimo tempo, per un caso fortuito, si trovò per il ~ nipote un posto conveniente. Maria SS., Madre di consolazione, si era degnata di esaudire prontamente la preghiera a Lei rivolta con ~ tutta fiducia. A sì potente avvocata qui si scioglie l'inno del ringraziamento, offrendole l'obolo della riconoscenza»- «MARIA MANZINI ». 1 Torino. - «Rendo pubblici i miei ringrazia-~ menti alla SS. Vergine Consolatrice, a cui debbo una grazia grandissima, cioè la guarigione da gravissima nefrite nel giorno della sua festa, o 20 giugno 1903. Il mio caso era disperato dalle migliori celebrità mediche. O potente e cara. Vergine, fa che la' mia riconoscenza sia grande come l'ottenuto beneficio ! » « FAUDA ELVIRA»· Torino. - La fanciulletta BERRA ERMINIA, verso le cinque pomeridiane del sabato 9luglio 1904, giocando con altri bambini sul balcone del quinto piano, e sporgendosi troppo dalla ringhiera, cadde sul balcone sottostante, alquanto più largo del quarto piano. Battè del c~tpo fortemente sulla pietra, ed in sul subito si credette che la poverina fosse morta o~almeno gravemente danneggiata nel cervello. Invece non riportò dalla pericolosissima ca· duta che un male passeggero, svanito in due giorJli. La mamma.che sempre rsccomanda la figliuoletta alla Consolata, dalla potente inter. cessione di Lei riconosce la grazia che la piccina non sia px:ecipitata in cortile, sfracellandosi la testa o non abbia avute gravi lesioni interne, da renderla infelice per tutta la vita. Cuorgnè. - « Molte sono le grazie che·già ricevemmo da Maria SS. Consolatrice, ma quella che ci accordò ora sorpassa in preziosità tutte le altre. Il capo della·nostra famiglia era gravissimamente ammalato; malgrado le più intelligenti cure dell'arte medica, .ogni spnanza di guarigione era perduta ; all'infermo già eranO" stati amministrati tutti i con-
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