Missioni Consolata - Marzo 1905

42 1.!1 eortsolata A tutti questi provvedimenti poi, ben riconoscendone l'insufficienza, i reggitori della pubblica cosa cercav~no dare efficacia, coll'implorare la divina misericordia per l'intercessione di Maria Consolatrice. Ùn ordinato della .città, in data 18 agòsto 1420 porta:. che fili presentasse un ricorso al vescovo, affinchè prescrivesse una generale processione di pe-' .nitenza col SS. Sacramento e le reliquie dei santi protettori della città, e che fosse celebrata una messa solenn..e all'altare di ~anta Maria della Consolazione. A questo traevano pure in privato continuamente i cittadini. Il flagello non tardò a sedarsi, cosicchè nell'anno seguente, 1421, il comune assegnava un premio a fra Oddineto ed al medico Gaspare Barbero, benemeriti per i grandi servigi resi agli appestati. La peste, dopo alcune avvisaglie, tornò a.d infierire in Torino con maggior virulenza nel 1522, e, data breve tregua, ancora due anni dopo. . Tutta la qittà è in fuga . sta scritto in un m·dinato del tempo. Tuttavia la morte perst>guitava e colpiva i fuggiaschi .fra la luce, il verde ed i fiori della campagna, pressapoco come tra il chiuso e le tenebre. delle case cittadine. Nel 1522 si dava ese- <:uzione ad un progetto elaborato fin dal1509, ·<:ostruendo nel borgo Dora presso la cappella di S. Rocco ivi esistente, un ospedale per gli appestati. Fu pure in occasione di questa pestilenza che sorse l'idea di fondare la Compagnia della Consolata, di cui parle- .remo fra poco. In mezzo alla desolazione ed ai terrori di tante morti i torinesi, che si erano di nuovo rilassati nei costumi e nella pietà religiosa, rinsavivano e con rinnovato fervore tornavano a quel culto di Maria Con· solatrice, nel quale riconoscevano aver Torino .il segreto della salvezza. Cosi la divina provvidenza dal malE) sa trarre il bene, rispondendo vittoriosamente a quanti talora si scandalizzano, vedendo colpiti da gravi sventure anche coloro che sono.tenuti in ispeciale tutela della Vergine e dai Santi. Visibile poi apparve al suo popolo la difesa di Maria Consolatrice nel triste periodo che <:orse dal 1566 al1576. La pestilenza infestò in quella décade la Francia; flagellò le nostre contrade subalpine e successivamente quasi tutta l'Italia. Ma mentre erano infette molte località del Piemonte; Genova, Mantova e . Venezia erano fieramente colpite e Milano vide orrori rimasti lugubremente celebri nella stori~, Torino fu preservata immune dal morbo: cosa ritenuta dagli s.crittori meravi-- gliosa, tanto più per una città che usciva appena da una serie di avvenimenti per lei disastrosi, e più atti ad importarvi che ad allontanarne i germi del contagio. E se Torino ancora fu aspramente flagellata dal morbo intorno al 1600 e più nel 1630, i torinesi in ambe le luttuose occasioni tornarono a provare quanto fosse potente a placare l'ira di Dio Colei che era stata la Consolatrice dei loro padri e dei loro avi e che, anche in questo campo, riserbava ai loro discendenti nuove grazie meravigliose. Nella peste del1600 si distiusero per zelo e carità i Oisterciensi della Consolata, giunti fino a convertire i chiostri .del loro monastero in ricovero di appestati, a cui prodigavano con pari pietosa larghezza i spirituali ed i materiali soccorsi. (Continua). su~· Tii"i16 ALCUNE P..ERSON.E avendo portato alla nostra sacrestia qualche limosina per celebrazione d! messe, ritengono che il periodico sia loro spedito per questo · motivo, e non hanno finora mandato la tenué offerta annuale che si richiede per continuare il loro abbonamento. Ricordiamo · perciò che il periodico finora si spediva soltanto a chi aveva fatto offerte pei lavori .del santuario, come d'òr innanzi si spedit·à solamente a chi farà una tenue offerta a favore delle missioni della Consolata in Africa. Mentre siamo riconoscentissimi a quanti già si aff1·ettarono di rinnovare l'abbonamento, ci permettiamo di sollecitare l'invio di questa.tenue offerta, la quale è destinata intieramente per sostenere le spese gravissime che esigono le nostre missioni. Nell'inviare offerte si prega vivamente di indicare sempre se esse sono pei lavm·i del santuario, oppure pet· te missioni d'Africa ed abbonamento a.Z periodico. LA DIREZIONE,

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