Missioni Consolata - Febbraio 1905

.-Jll eortsolata 19 :Qi,..c~'""c;;;;;ol-i;~;;;;;;o~-l:llo.lp ... ~ ;~;-d;" ";à_; ... ~ ... fo;;~;;;r~;E.;fjfii!li:~ar;~.~-a-i--""'.".~"Sii~ ... t;;;;;a-ll""i;ox;p;;;;;iuor;'~i!?~r.s~;~;;;;u-cciQe=so;;s;;;;;o;;;;;d.,.i""·><;;~;;;;;o""nve:;;s;;;;;io;;;;;n..,J·N:,I·Po;;e;;;;;r-n ... o;<;;;n~a;;;;;n;;;;;do;;~a•rge duri. . ~ poi incontro a gravi disinganni ed a Il cardinale Lavigerie, l'illustre fon- ~ pericolosi scoraggiamenti. · Se a premunire i missionari dellaOonsolata contro questi disinganni non fossero bastate le istruzioni loro impartit~ nell' Istituto di Torino, essi le ebbero ribadite al primo por piede in Africa· dal loro vicario apo- ~ stolico, Monsignor Allgeyer e da ,altri provettioperaievangelici da lungo tempo stabiliti in quelle regioni. ~ Se in due o tre anni, diceva ai nostri missionari l'esimio prelato, voi arriverete a farvi favorevolmente conoscere fra le tribù indigene che siete venuti ad evangelizzare, ben potrete chiamarvi conte.qti, perchè già avrete compiuto un grande ·lavoro •. -Poi altre volte in seguito loro Teol. Rolfo Gio. Battista - n·. Bellani Angelo (Vedi pag. 30), ripeteva : - « Ricordatevi che per i primi anpi di missione, il : vqstro ·lavorò deve consistere · datore.dei Padri Bianchi: soleva porre in sull'avviso ,i suoi missionari, inculcando' ai medesimi che, specialmente nelle missioni dell'interno dell'Africa, non contassero su un precoce ed affrettato ~ nel conoscere é nel farvi conQscere , . ~ E l'esperienza personale, suprema, () -pratica maestra, non tardò a far toccare . l con mano ai nostri che anche nel màgnifico lembo di terra africana ove li '

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