1.2 eof1solata -27 badare al da fm·e, trattare e medicare tutti -colla più grande carità ». Stazione della Madon'(ta della Provvidenza. - « Oggi, avendo piovuto tutto il giorno, restammo in casa, e così suor Faconda, e amor Gandene medicarono più di 100 amma· lati ». E uguale andamento ha la cronaca di ·tutte le stazioni. IV. .I primi /'rutti delle visite ai villaggi - Cari qu·ei liamliim:l- It patri viene- Muarl oka 1 Da ciascuna missione intanto, come raggi -da benefico focolare, le opere di misericordia incominciavano ad espandersi e potersi prati- ·care anche nei villaggi e, colla benedizione -di Dio e.la materna compiacenza della Con- .solata, cominciavano ad avverare gli auguri ·fatti dal buon vecchio di Tùsu al teol. Perlo, rendendo lui ed i suoi confratelli e consorelle :9randi nel pa!lse e ricchi di crescente amore presso gli ,indigeni. « Abbiamo ricominciato regolarmente -le visite ai villaggi, scrive D. Giacosa, della ~issione del Sacro Cuore. Troviamo la po· polazione assai più ben disposta clie per l'addietro: si constata con vera consolazione -<lhe siamo ora assai più conosciuti che non -due mesi fa, e che le nostre parole incominciano ad essere ricevute dagli indigeni, come .se noi già fossimo. della loro gente ». Stazione degli Angtli Custodi. - Diario -di D. Barlassina: « Visitammo oggi 12 vil- -laggi, tutti ben numerosi di abitanti. Se in .:alcuni, in cui ci recavamo per la prima volta, la gente ancora fuggiva, invece nei villaggi -dove già in . qualche modo ci conoscevano, .gli indigeni si mòstravano contenti della nostra visita; potemmo curare ben 42 ammalati ». -,- « Mentre in principio, continua lo stesso diario, nei villaggi ci nascondevano i malati, specialmente i bambini, per paure - superstiziose, ora già succede il. contrario: ·quando in un villaggio vi è qualche infermo .che non può muoversi, vengono ad invitarci per andarlo a trovare». - Appunti in questo senso man mano spesseggia.no in diari di missionari e suore. A queste poi toccò naturalmente la parte più bella nella conquista d~i bambini. «Le due suore di turno (Missione del Sacro Cuore' di Gesù) andarono stamane alla visita in otto villaggi, e tornarono a casa contente per essersi acquistata la confidenza di molti ragazzi e fanciulle. Una graziosa bambina saltò in grembo a ·suor Metilde, e non finiva di farle carezze, di toccarle il rosario, il velo, il cappello ». «Un morettino di circa 8 anni a cui ave· vamo medicato un piede - scrive suor S. Alessio (Missione della Madonna della· Provvidenza) - levata la buccia ad un banano che aveva, ne porse col miglior garbo un pezzo a suor Faconda ed a suor Gundene, dicendo a ciascuna: Ooruma, coruma/ (mangia, mangia!}.- In diversi villaggi, continua il diario della stessa suora, trovammo molti seduti al fuoco, intenti ad abbrustolire pannocchie di meliga e mangiarle. In altri si faceva il tembe (vino di banani). Dapertutto ci offrivano di quello che mangiavano loto o da bere, e ci voleva del bello e del buono a schermirsi senza offendere questi cari neri, ahe ora ci dimostrano tanta affezione. Nel villaggio che visitammo ultimo, specialmente le donne e le fanciulle non ci volevano lasciar partire, e ci andavano dicendo: Fermatevi qui éon noi a dormire, vi faremo un bel letto; vi prepareremo una buona cena; diteci quello che vi piace. - Molte· ragazze Ci seguirono poi per lungo tratto di strada; con fatica riuscimmo a farle tornare indietro »· E poco a poco le suore finiscono per avere dapertutto un corteo di fanciulli, spesso dei veri grappoli umani appesi alle braccia ed agli abiti, portandosi dall'uno all'altro spazio fra le .capanne, dall'uno all'altro villaggio. «.Come volentieri - dice D. Gabriele Perlo - le madri cedono ora alle braccia delle suore i loro bambini, e quanto sono felici quand'esse li accarezzano! Poco alla volta noi riusciamo a farci akikùyu ed entriamo ogni giorno più nella loro vita». Difatti qual via più sicura per giungere al cuore dei genitori che la medicazione dei loro bimbi?
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