Missioni Consolata - Febbraio 1905

24 w eo.,solata d~ tutti; il centro d'onde incominciava a dif-1 fondersi una benefica corrente di vita nuova, di nuove conoscenze ed idee. Anzi, se ci siamo un po' a lungo trattenuti a richiamare t cose e fatti di Tùsu, è perchè- mutatis mutandis - le prime mosse fatte dai nostri missionari, la tattica ed i mezzi da essi adottati · in principio. per avvicinarsi agli indigeni, come i risultati inan mano conseguiti, rimasero in seguito sostanzialmente sempre gli stessi. o di queste relazioni: rosservare come dapertutto, alla diffidenza di chi teme e fugge, vada poco a poco subentrando il timido e poi il confidente avvicinamento; come da unà specie di terrore per il musungo si passi gradatamente a sensi di ammirazione, di riconoscenza, di vera affezione. Spigoliamo da diari di missionarii · e. suore. Fondata appena, ogni nuova stazione di missione apriva tosto il suo ambulatorio, e quando e come poteva la scuola; col crescere del personale - e specie coll' ingresso delle suore nelle missioni - si andava rego· larizzando e facendo quotidiana anche l'altra opera di capi· tale jmpox:tanza, cioè la visita ai villaggi. Es~a permettendo ai nostri di cogliere e studiare sul vivo la Un vecchio akikùyu (Da fotografia del teol. Perlo). « Andiamo alla visita dei villaggi verso il fiume Sagana-' scrive D. Gabriele Perlo, della missione della Madonna deila Provvidenza - in un paese battuto tre mesi fa dal governatore perla riscossione del tributo. Dapertutto ci. accolgono con timore: i bambini, che mai non videro donne come le suore, gridano a squarciagola e corrono a nascondersi spaventati. È con somma difficoltà che possia· mo medicare qualcuno, tanta è la loro diffidenza :.. vita indigena in tutte le sue circostanze e manifestazioni, nel i tempo stesso li faceva giorno per giorno avanzare di qualche linea nella confidenza dei neri, . dando loro modo di aggiungere sempre nuove anelli all'aurea catena della carità colla quale a sè li legavano, per condurli infine a Gesù Cristo. IL È assai bello ed interessante il seguire nelle varie località l'intrecciarsi progressivo l Ed il teol. Borda dalla Madonna dei Fiori: « Non sappiamo come meglio passare la festa di S. Giovanni che recandoci ad una lunga passeggiata apo- - stolica. Ci dirigiamò verso i villaggi posti al nord, dove il paese è ancora perfettamente sconosciuto. Abbiamo constatato che la popolazione nell'interno è assai densa, ma in istato pressochè selvaggio. Al nostro apparire fra le capanne fuggivano tutti, adulti e bambini, in preda ad un grande timore ». In un'escursione da un'altra parte, .un vecchietto domanda al teol. Borda: Vieni forse per rubarmi i montoni? - -In un secondo villaggio molti lo interrogano: Vai tu in giro

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