Missioni Consolata - Gennaio 1905

J11 (2o11solata 5 Q E~ Szii; ~ d> . Digna~e, dulcis Maria, nunc et semper nos ~ - . Ab~i misericordia, o pia, .abbi misericordia sme dehcto conservare. _ · d1 no1. Misererè, pia, nobis, miserere nobis. Grande sia la tua misericordia verso di noi, Fi.at misericordia tua magna nobiscum, qui.a ~ poichè confidiamo in te, o Vergine Maria. in te, Virgo Maria, confidimus. In te speriamo, o dolce Maria; tu difendici In te, dulcis Maria, speramus; nos defendas in eterno. in aeternum. A te s'addice la lode,· a te il comando, a te Te decet laus, te decet imperium, tibi virtus la virtù e la gloria per tutti i secoli dei seet gloria in saecula saeculorum. Amen. coli. Cosi sia. · L'odierqa divozione della Gasa di Savoia alla Consolata Le mutate condizioni dei tempi e delle usanze, potrebbero ad un osservatore superficiale far credere che la divozione della Casa i<t ammirare ai forestieri, loro narrando quali e quanti augusti imitatori abbiano tuttora le due regineoranti. (Vedi incisione a pag. 6)· Sull'esempio del compianto Umberto I, il quale con generosa elargizione aveva concorso ai restauri del1885, S. M. il Re Vittorio Emanuele III donav~~:, in unione all'augusta sua consorte, la cospicua somma di L. 10.000 per i colossali lavori che si stanno terminando nel santuario. Ed a cominciare dalla Regina Madre, veramente munifica nelle ripet~te sue oblazioni, portarono il ·loro contributo alle di Savoia verso lo Consolata non sia più ai nostri giorni la divozione affettuosa, solenne, storica del passato. Ma tale non è l'opinione dei piemontesi e dei buoni torinesi in ispecie, i quali mentre con .patrio, vigile amore seguono l'ascendere continuo della gloria del loro santuario, sommamente si interessano alle sorti della dinastia che fra noi ebbe, se non le prime origini gentilizie, certo quelle della sua potenza al di qua delle Alpi. l opere grandiose tutti i membri _della Casa Reale, compresa la lontana, ma non mai obliata Maria Pia di Portogallo. Però queste ed altre · cospicue offerte, di cui più avanti diremo, non t spiccarono in tutta la luce del loro valore morale e della nobilissima morale loro signi- ' ficazìone, se non perchè furono accompagnate da alte, pie, ripetute dimostrazioni, con cui i nostri principi edificarono il popolo subalpino, vieppiù confermandolo in quel fedele Ed invero, senza rifarci più in là di un lustro; senza ripetere fatti che, sebbene non antichi, già sono registrati nella storia del santuario cosi bellamente intrecciata alla storia della famiglia regnante, nella gioia di una jattura scongiurata appunto per intercessione della Consolata, ci sia lecito richiamare e ricapitolare cose e fatti che nell'attuale rinnovato tempio stanno a provarè come, anche in questi giorni di tanta incredulità, la divozione della Casa Sabauda sempre ~ sussista verace e profonda, degna ancora ~ delle avite-gloriose tradizioni. Simbolo vivo e parlante di essa, pur nella perenne indi- ~ viduazione di loro pietà, stanno presso l'altare della Madre di consolazione le due statue marmoree di Maria Teresa e di Maria Adelaide: uno dei monumenti più cari al buon ~ popolo di Torino, che mai non manca di farlo ~ affetto di sudditanza di cui tanto sono piu sicure le basi, quanto più poggiano sulla salda fede religiosa. Ricordiamo brevemente. Luigi di Savoia duca degli Abruzzi, tornato salvo e glorioso dal suo viaggio polare, dopo avere corsi i più tremendi pericoli tra le tenebre td i ghiacci delle sterminate regioni iperboree, il 23 ottobre 1900 voleva con una pubblica, solenne funzione dimostrare la sua riconoscenza alla Consolata, venendosi a prostrare a quello stesso altare d'onde era stata implorata su di lui la protezione della Vergine taumaturga, all'atto di sua partenza. A compiere il devoto atto erano con lui l'augusto suo fratello duca

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=