12 C o f1 s o la t a 15 penitenza, detti flagellanti, dà ve ricercarsinella città di Perugia. Nell'Unibria, più che altrove, , anche tra i torbidi delle fazioni ed il raf· freddamento della pietà in molti, sopravvivevano le reliquie di quell'ardente spirito di carità e di penitenza suscitatovi da S. France.sco d'Assisi e da lui lasciato in'eredità agli ascritti al Terz'Ordine, allora diffusissimo. A Perugia dunqlle era sorto un romito, asserendo averne avuta inspirazione da Dio, a predicare ai suoi concittadini la penitenza, rappresentando loro grandi castighi pronti a colpirli, se non si pentivano dei loro falli e non facevano fra lore la pace. Persone di ogni ceto e di ogni età si scossero alle sue pa-. role: si istituirono processioni di penitenza in cui gli intervenuti si disciplinavano con acuti flagelli, invocando· il perdono di Dio e l'intercessione di .Maria. D<~. Perugia, l'uso di queste processioni di penitenza, formate talora da 20.000'persone, si diffase rapidamente per opera d'alcuni penitenti più infervorati, i quali passavano dall'una all'altra città propagando il movimento di pia compunzione. Così i flagellanti, in quello stesso anno 1260, dall'Umbria passarono nelle città della Romagna, poi a Bologna ed infine in Liguria ed in Piemonte. ' A Torino l'improvvisa loro apparizione destò un salutare timore ed una. profonda, verace compunzione. Il vescovo, col clero e col popolo, inastate le croci ed inalberati.i sacri stendardi, in .abito di penitenza si portarono processionalmente al tempio di Nostra Signora delle consolazioni cantando inni e salmi, affine di impetrare per intercessione di Maria SS. il perdono delle loro colpe. Ed intanto, abbandonata ogni viziosa pratica, furono fatte le debite restitùzio~i da chi riteneva la rob~ altrui, e tutti perdonandosi a vicenda si strinsero in çristiana ~nione. Così ~oi vediamo un'altra volta scendere dal benedetto altare di Maria Consolatrice la ;pace su Torino. Nè si dica che questi erano eccessi di effimero fervore, passati i qUI.I.li l'andazzo delle cose ripigliava colle . stesse magagne di prima. Non è mai senza stabile effetto un verace rinnovamento interiore, sebbene esso. non duri sempre nella priiniera sua bell~zza ed integrità, e la nobile ·secolare religiòsità dei torinesi è prova fulgidissima di tale asserto. La rinnovazione spirituale operatasi al tempo ·dei flagellanti, nella nostra città come dapertutto, diede origine o almeno una forte spinta al sorgere di molte confraternite, le quali furono dette dei battuti, appunto dell'uso che tennero limgamente gli ascritti di battersi con discipline. Queste confraternìte che erano allora vere associazioni di mutuo, cristiano soccorso temporale e spirituale, furono una provvidenza in quei secoli disastrosi e diedero poi l'impulso, ed in più casi i natali, a quelle fondazioni benefiche che ancora sono le più pure e fulgide glorie di Torino. Anche in S. Andrea si fondò intorno a quel tempo una confraternita, della quale un-documento esitante negli archivi di corte riferisce essere stati priori nel 1293 Oberto Pelizzono ed un certo Amedeo, di cui non è citato il nome di famiglia. Da quella confraternita molto probabilmente ebbe le remote sue origini la Veneranda Compagnia della Consolata, della quale a suo luogo parleremo. Le principali confraternite maschili della nostra città ritengono ancora l'uso, in esse vigente da tempo immemorabile, di recarsi ogni anno durante la novena della Natività di Maria SS. al santuario della Consolata, riconoscendo da Lei gli inizi e una serie di celesti favori a traverso i secoli della loro morale esistenza. ~elazioni compendiate di grazie recenti DELLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Torino. - . ll dì 8 febbraio 1~03 si presen· tava 'alla nostra sacrestia DOSSI MARTA FRANCESCA, d'anni 40, offrendo alla Consolata un paio di grucce. Alla poveretta, dopo un lungo periodo di malessere, nèl marzo 1900 arasi dichiarata una malattia alla spina dorsale. Rimase a letto un anno e mezzo colle gambe paralizzate e fu costretta ad indossare per lunghi mesi un busto di' gesso. Subì due leggiere operazioni chirurgiche. Manifestatosi
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